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    BARI E DISPARI - SAVONA: ''IL CAPITALE DELLA POPOLARE DI BARI, 442 MILIONI DI EURO DIFFUSO FRA CIRCA 70.000 PICCOLI AZIONISTI, SI DEVE PRESUMERE SIA STATO PERSO'' - GLI 1,4 MILIARDI PREVISTI FINORA PER LA POPOLARE DI BARI POTREBBERO NON ESSERE SUFFICIENTI. TUTTO DIPENDERÀ DALL' AMMONTARE DELLE SVALUTAZIONI SUI CREDITI


     
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    Gianluca Paolucci per ''La Stampa''

     

    paolo savona paolo savona

    Il capitale della Popolare di Bari, 442 milioni di euro diffuso fra circa 70.000 piccoli azionisti della Popolare di Bari, «si deve presumere sia stato perso», dice il presidente della Consob, Paolo Savona. Effetto ovvio di una crisi profonda che si trascina da troppo tempo. Bankitalia, per bocca della vice direttrice generale Alessandra Perrazzelli, apre però a forme di ristoro per i risparmiatori. Mentre la stessa Perrazzelli avvisa sui rischi ancora presenti per le banche del Sud, piccole e medio piccole, alle prese con un contesto economico di grande difficoltà.

     

    In questo contesto, c' è da aggiungere che gli 1,4 miliardi previsti finora per la Popolare di Bari potrebbero non essere sufficienti. Tutto dipenderà dall' ammontare delle svalutazioni sui crediti che verranno effettuate dai commissari. Ma, si spiega in ambienti bancari, difficilmente la somme prevista finora potrà essere sufficiente per la «messa in sicurezza» definitiva dell' istituto pugliese.

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    Di certo c' è che i 310 milioni di euro arrivati dal Fondo interbancario a fine anno sono appena sufficienti a ripristinare i requisiti minimi di capitale per poter operare. E che la pulizia dei conti dovrà essere radicale per poter assicurare una ripartenza dell' istituto. Principale banca del Sud e indispensabile polmone finanziario per l' imprenditoria della regione e non solo.

     

    Savona, durante la sua audizione alla commissione finanza della Camera, parla anche di rischi anche per i sottoscrittori di bond subordinati pari a 291 milioni.

    L' obiettivo del piano industriale, atteso per aprile dopo la due diligence cui lavorano i commissari straordinari Antonio Blandini ed Enrico Ajello, è la trasformazione in spa e una ricapitalizzazione annunciata da 1,4 miliardi di euro, con un contributo del Fondo interbancario di tutela dei depositi (Fitd) che arriverà fino a 700 milioni (compresi i 310 già impegnati a dicembre) e uno di Invitalia tramite Mcc ancora da quantificare.

     

    CARMELO BARBAGALLO IGNAZIO VISCO CARMELO BARBAGALLO IGNAZIO VISCO

    Bankitalia, rappresentata nella stessa audizione dalla Perrazzelli, auspica che entrino soggetti esterni: «Altre banche del territorio, investitori non bancari, partner industriali» e i commissari «sono già al lavoro per individuare controparti interessate». Occorre infatti che nel salvataggio della Bari entrino capitali privati e sia definita la copertura delle perdite pregresse - che presumibilmente cadranno in buona parte sul Fitd - dal momento che Mcc non potrà farvi fronte essendo soggetto di diritto pubblico.

     

    Oltre alle perdite prevedibili per la dismissione a sconto degli Npl, e per la probabile revisione delle rettifiche fatte dal precedente management accusato da più parti di maquillage contabile, l' aumento di capitale servirà a riportare in linea con i criteri europei il capitale di vigilanza, tuttora ai minimi, con un impatto sugli azionisti già scesi sul piede di guerra per le modalità con cui furono collocate azioni e bond subordinati al pubblico retail.

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    «Andranno comunque individuate forme di ristoro per i casi di comportamenti scorretti registrati durante gli ultimi aumenti di capitale», ha spiegato Perrazzelli.

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