modugno migliacci

UNA SBRONZA E UN QUADRO DI CHAGALL: COSI’ NACQUE “NEL BLU DIPINTO DI BLU” IN UN LIBRO DI LAURETTA COLONNELLI IL RACCONTO DELL’AUTORE FRANCO MIGLIACCI - PER ARRIVARE ALLA VERSIONE FINALE DEL BRANO LUI E MODUGNO LITIGARONO A MORTE PER SEI MESI. NON TROVAVANO IL TITOLO. “UN GIORNO, MIMMO ERA DAVANTI ALLA FINESTRA E UN COLPO DI VENTO LA FECE APRIRE ALL'IMPROVVISO.LUI ALLORA GRIDÒ FELICE: "VOLARE! OH OH'. A ME, CHE AMAVO I FUTURISTI, PIACQUE SUBITO L'IDEA DI QUELLA SEQUENZA DI INFINITI: VOLARE, CANTARE...” – VIDEO

 

Estratto da “La vita segreta dei colori”, di Lauretta Colonnelli (ed. Marsilio) – Da “Anteprima – La spremuta di giornali” di Giorgio Dell’Arti

 

modugno migliacci

Penso che un sogno così non ritorni mai più Mi dipingevo le mani e la faccia di blu Poi d'improvviso venivo dal vento rapito E incominciavo a volare nel cielo infinito Volare oh, oh Cantare oh, oh Nel blu dipinto di blu Felice di stare lassù E volavo, volavo felice più in alto del sole Ed ancora più su Mentre il mondo pian piano spariva lontano laggiù Una musica dolce suonava soltanto per me.

 

Una mattina d'estate del 1957, a Roma, Domenico Modugno propose a Franco Migliacci di andare al mare: «Vado a prendere la macchina, aspettami a piazza del Popolo». Per lunghe ore Franco lo aspettò, invano. Infuriato, con solo trecento lire in tasca, comprò un fiasco di Chianti e tornò a casa a sbronzarsi. Poi si addormentò.

 

DOMENICO MODUGNO - SANREMO

Al risveglio, ancora insonnolito, si mise a fissare una riproduzione di Marc Chagall incollata sulla parete di fronte al letto: Le coq rouge dans la nuit, dove l'artista e l'amata moglie Bella Rosenfeld, scomparsa all'improvviso poco tempo prima, volano immersi nel blu, in un abbraccio cosmico, con un cavallo alato che suona il violino e un gallo rosso che canta alla luna. Ricorda Migliacci che da lì vennero fuori le prime parole: «Di blu m'ero dipinto per intonarmi al cielo, lassù nel firmamento, volavo verso il sole, e volavo felice più in alto del sole, e ancora più su, mentre il mondo pian piano spariva lontano laggiù, volavo nel blu, dipinto di blu».

chagall

 

La sera, a piazza del Popolo, incontrò di nuovo Modugno. «Gli dissi che avevo scritto una cosa. Avevo buttato giù un'idea un po' folle per una canzone folle. Lui spazientito voleva leggerla, io insistevo a spiegare, finché non mi strappò il foglio dalle mani, lo lesse e scoppiò in una di quelle sue fenomenali risate e disse: "Sarà un successo enorme"».

 

Per arrivare alla versione finale litigarono a morte per sei mesi. E non trovavano il titolo. «Un giorno, Mimmo era davanti alla finestra e un colpo di vento la fece aprire all'improvviso, e lui allora gridò felice: "Volare! oh oh'. A me, che amavo i futuristi, piacque subito l'idea di quella sequenza di infiniti: volare, cantare...» La canzone vinse il festival di Sanremo. E fu un successo immediato: «Me ne resi conto tornando a casa in treno. Mi fermai alla stazione di Firenze per andare a trovare i miei genitori e nella stazione ogni tanto si sentiva qualcuno che urlava: "Volare, oh oh!'.

domenico modugno e franco migliacci

 

Mi ricordo che uscì un'edizione di Paese Sera con un inserto di quattro pagine bordate d'azzurro, con dentro politici, psicologi, artisti, scienziati, tutti che cercavano di spiegare il successo. Qualcuno disse anche che era una metafora sessuale».

domenico modugno e luciana turinaLAURETTA COLONNELLI COVERlauretta colonnelli TONY RENIS MODUGNO