Giuseppe Aloisi per www.ilgiornale.it
eugenio scalfari
Papa Bergoglio di nuovo a colloquio con Eugenio Scalfari.
In un altro scambio tra i due pubblicato su Repubblica, il pontefice argentino ha detto di essere onorato dell'etichetta di rivoluzionario. Ma ha anche messo in dubbio l'esistenza dell'inferno.
"Il Creatore - ha scritto il papa - cioè il Dio nell'alto dei cieli, ha creato l'universo intero e soprattutto l'energia che è lo strumento con il quale il nostro Signore ha creato la terra, le montagne, il mare, le stelle, le galassie e le nature viventi e perfino le particelle e gli atomi e le diverse specie che la natura divina ha messo in vita". E ancora: "Ciascuna specie dura migliaia o forse miliardi di anni, ma poi scompare. L'energia ha fatto esplodere l'universo che di tanto in tanto si modifica. Nuove specie sostituiscono quelle che sono scomparse ed è il Dio creatore che regola questa alternanza". L'ex arcivescovo di Buenos Aires ha quindi affrontato il tema della creazione e dell'alternanza tra le specie. Ecco, poi, un'affermazione centrale del discorso, la stessa destinata far discutere.
papa bergoglio
Il papa ha infatti sostenuto che le "anime cattive" non sono sottoposte ad una vera e propria "punzione". "Ottengono il perdono di Dio" - ha evidenziato Francesco - mentre coloro che non possono essere perdonate sono destinate alla scomparsa. L'inferno, insomma, non esisterebbe. Quello che è certo, per il pontefice, è solo la "scomparsa delle anime peccatrici".
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"La Chiesa - ha continuato Bergoglio - si estende ad una santità civile e cristiana nel senso più ampio. La religione per me è di grande importanza, ma sono consapevole che il senso religioso lo si può avere in casa anche senza praticarlo. Oppure si pratica una religione ma soltanto nei suoi rituali e non con il cuore e con l'anima. Se devo dire dove oggi è più forte la religiosità indicherei le masse di popoli del Sudamerica, delle pianure dell'America del Nord, l'Oceania e la fascia dell'Africa da est a ovest. L'Africa è un continente agitato e tormentato, va molto aiutato". Il baricentro della Chiesa, del resto, si è spostato da tempo: il Brasile è la nuova capitale statistica del cattolicesimo.
C'è spazio anche per una riflessione sull'Europa. Il pontefice argentino ha detto di essersi chiamato Francesco anche per la centralità assunta dal vecchio continente nella religiosità. Ma l'Europa, ha evidenziato il papa, deve conoscere la modernità anche attraverso i migranti e la povertà. "Cadute" che non sono ignorabili.
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