Gianluca Veneziani per "Libero quotidiano"
SCANZI GIUBILEI
E dai, ma segnati il mio nome, Andrè: Gian-lu-ca Ve-ne-zia-ni. Così la prossima volta posso essere citato nella tua diretta (cazzo di onore!). E magari essere inserito all'interno del tuo catalogo di impresentabili fascisti, nell'imperdibile sequel del tuo capolavoro. Ieri Andrea Scanzi ci ha tenuto a "ringraziare" Libero e Il Giornale che hanno avuto il merito di demolire la sua ultima fatica (risparmiabile) Sfascistoni. Manuale di resistenza a tutte le destre (Paper First). Il sottoscritto in particolare gli aveva dedicato una recensione, notando l'inconsistenza intellettuale oltre che l'accecamento ideologico da cui è affetto questo saggio che non sa di niente.
andrea scanzi
PUBBLICITÀ Scanzi deve averla considerata pubblicità gratuita, evidentemente perché il suo Ego è così ingombrante che, anche quando si parla male delle sue "scanzate", lui gode al pensiero che comunque si parli di lui. Tanto da omaggiarci in quanto lo aiuteremmo a vendere di più: «Non c'è nulla», scriveva, «che porti bene come le stroncature di Libero, Giornale e scappati di casa fascistelli vari». Durante la diretta Facebook di ieri rincarava la dose: «Siete dei citrulli, ve lo dico con affetto. Senza voi venderei quelle 3 o 4 copie, o 3000-4000 copie in meno. Poiché Libero e Giornale rosicano, voi lettori compratelo in massa».
CONTE E SCANZI A UN COMIZIO A MONTEVARCHI
La tesi dello "scrittore" è che noi criticheremmo il libro perché invidiosi del suo successo: «Io mi immagino Feltri che dice: "Scanzi, quella merda", Senaldi che non ha mai venduto neanche una brioche e quello mechato (il riferimento è a Facci, ndr) che non ha mai venduto neanche 3 copie». E invece no, spiace deludere Scanzi: noi non critichiamo il suo libro perché siamo «rosiconi», ma solo perché Sfascistoni è brutto, veramente brutto.
Scritto male, strutturato ancora peggio, privo di un'idea degna di nota e sì, pieno di insulti (anche se lui dice: «Non insulto nessuno»). Ci importa veramente poco delle copie vendute da Scanzi, semmai ci spiace per quei lettori convinti di dover andare in edicola a comprare un'opera epocale e poi delusi quando scoprono che si tratta di una ciofeca.
vittorio feltri alessandro sallusti
DENUNCE In merito al Giornale, l'autore prima conferma l'addebito che pure nega, cioè quello di vedere fascisti ovunque e di voler fare liste di proscrizione, sostenendo che «nel Giornale non ci sono 4 fascisti, ce ne sono 400» (evidentemente considera anche i congiunti e affini dei redattori). Poi però, consapevole di averla fatta grossa dando dei «fascistelli in erba» ai due editori Francesco Giubilei e Daniele Dell'Orco, che lo hanno per questo querelato, Scanzi prova a rabbonirli: «Fascistello è un termine affettuoso, è come se a me dicessero comunistello. Ci sono insulti peggiori».
AUGUSTO MINZOLINI SU INSTAGRAM
Chissà se il giudice sarà altrettanto affettuoso con lui... Quanto al sottoscritto, sono fiero che il mio nome non sia stato pronunciato dalla sua bocca (Scanzi mi definisce «uno di cui non ricordo il nome») e lo ringrazio per aver giudicato il mio pezzo «autolesionista» e la frase finale dell'articolo «una battuta stupida, adolescenziale, anzi da asilo nido». Dette da lui, sono medaglie al merito.
andrea scanzi a otto e mezzo 3