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    SCARPARO PIU' RICCO - LA TOD'S FA MENO UTILI, GLI ANALISTI STORCONO IL NASO, IL TITOLO IN BORSA CROLLA, CREDIT SUISSE LO DECLASSA. MA IL DIVIDENDO CHE VA IN TASCA A DIEGUITO DELLA VALLE E' INVARIATO A 47 MLN. AD ARNAULT 3 MLN


     
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    1-CALANO GLI UTILI MA NON IL DIVIDENDO DI DELLA VALLE, CHE INTASCA 47 MILIONI
    Carlotta Scozzari per Dagospia

    Dall'annuncio dei numeri del 2013, l'11 marzo sera, non c'è pace per le azioni Tod's in Borsa: dal 12 di questo mese, primo giorno di Borsa utile, sono scese inesorabilmente portandosi da 99 euro, a un passo da quota 100, fino ai 91 euro e rotti di questa mattina, giorno in cui il gruppo marchigiano delle calzature a Piazza Affari ha toccato i nuovi minimi degli ultimi 12 mesi.

    DIEGO DELLA VALLE CON SCARPE TODSDIEGO DELLA VALLE CON SCARPE TODS

    Tutta colpa di risultati deludenti, che confermano come l'azienda di Sant'Elpidio a Mare (Fermo) guidata e posseduta da Diego Della Valle stia tirando il freno. L'utile netto consolidato, infatti, nell'ultimo esercizio è sceso a 133,78 milioni contro i 145,46 del 2012 e i 138 attesi dagli analisti.

    Che abbia ragione John Elkann, che in uno degli ultimi botta e risposta al vetriolo con Della Valle (l'oggetto del contendere è la Rcs) ha definito Tod's un'azienda "nana", che nulla ha a che spartire con i grandi gruppi del lusso come Prada, Armani, Lvmh e Kering? Può essere, tant'è che qualcuno ipotizza che prima o poi lo Scarparo cederà il controllo della società di famiglia.

    Magari, si dice, a qualche grande gruppo internazionale del lusso, come ad esempio la Louis Vuitton Moët Hennessy (Lvmh) di Bernard Arnault, imprenditore francese che tra l'altro è già socio forte di Tod's con una quota del 3,46 per cento. Lo stesso Della Valle poi siede come indipendente nel consiglio di amministrazione del colosso d'Oltralpe.

    DELLA VALLE TODS VILLA NECCHI A MILANODELLA VALLE TODS VILLA NECCHI A MILANO

    Nel frattempo, però, a dispetto dell'utile in calo, il gruppo marchigiano delle calzature ha deciso di mantenere inalterato il dividendo rispetto all'anno precedente, a quota 2,7 euro per azione (al lordo delle tasse). Ciò si traduce in una cedola complessiva da 82,62 milioni, pari a quasi il 62% dei profitti consolidati. In altri termini, più della metà dell'utile verrà sottratto all'azienda e non sarà reinvestito al suo interno, ma andrà nelle tasche dei soci.

    E siccome Diego Della Valle, con il suo 57% (fonte Consob), è di gran lunga il primo azionista di Tod's, più della metà di questi 83 milioni finirà proprio nel suo portafoglio: 47 milioni, cifra identica all'anno scorso (quando il gruppo aveva realizzato risultati finanziari migliori). E anche Arnauld, in attesa - chissà - un domani di rafforzare la propria partecipazione nell'azienda italiana, potrà certamente consolarsi con quasi 2,9 milioni di dividendo.

    i fratelli della Valle e Lapo Elkanni fratelli della Valle e Lapo Elkann

    2- TOD'S NON E' ATTRAENTE. CREDIT SUISSE LO DECLASSA
    Da 'Il Giornale'

    Tod's è meno attraente di un tempo per Credit Suisse. Il broker svizzero vede un 2014 «controverso» per il gruppo del lusso: i risultati del 2013 hanno mancato le attese (anche se di poco) e la guidance sulle vendite per la prima parte del 2014 è risultata deludente, tanto da causare una revisione delle stime di consenso per l'anno in corso, portando il giudizio a neutral dal precedente outperform.

    DELLA VALLE ELKANNDELLA VALLE ELKANN

    Contemporaneamente, Credit Suisse ha abbassato il target price a 105 euro dai 125 euro precedenti, dopo aver tagliato del 10% le stime sul 2014 del gruppo guidato da Diego Della Valle. «Ci piacciono ancora gli attributi di questa azienda italiana del lusso di alta qualità - spiegano gli analisti - ma abbiamo sottovalutato l'aggravarsi delle turbolenze a breve termine che portano a declassamenti materiali. Crediamo che la valutazione non sia più attraente». E il mercato ha messo il titolo sotto pressione: in Piazza Affari, Tod's ha perso così il 2,28%, che si aggiunge al 5% lasciato sul terreno il giorno dopo la presentazione dei conti, usciti l'11 marzo a Borsa chiusa.

    Bernard Arnault chief exeBernard Arnault chief exe

    A deludere gli analisti è stato soprattutto l'utile in calo a 133,8 milioni, mentre le attese indicavano profitti per 138 milioni. Sotto le aspettative anche l'ebit a 193,2 milioni. Tuttavia, gli analisti di Credit Suisse rimangono fiduciosi su un'accelerazione della crescita del gruppo di pelletteria nel 2015, grazie a quattro fattori: un miglioramento del comparto retail in Italia, le opportunità derivanti dalla penetrazione negli Stati Uniti, una crescita convincente e prospettive di redditività per il marchio Roger Vivier e un potenziale di espansione dei margini a lungo termine, senza contare «eventuali ipotesi» di M&A. Appuntamento con Tod's il 14 maggio, quando la società pubblicherà i conti del primo trimestre.

    CREDIT SUISSECREDIT SUISSE

     

     

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