Giuseppe Scarpa per “la Repubblica - Edizione Roma”
ROMA SCHIAVA SESSO 6
Costretta a vivere in un box per quasi due anni. Strappata alla famiglia dal fidanzato 20enne che la picchiava, stuprava, umiliava, la obbligava a lavarsi in un nasone, non le comprava le medicine quando stava male, da mangiare le dava solo gli avanzi, la costringeva a lavorare per poi spendere i soldi che guadagnava in videogiochi. La teneva in pugno: la ragazza, appena 18enne, era fragile con lievi problemi psichici.
SCHIAVA
Alessandro Cuozzo dal 2018 al 2020 è stato un tiranno per Paola, il nome è di fantasia, fino a quando non è stato arrestato e alla fine ieri, condannato a 12 anni e mezzo di carcere e a pagare 100mila euro di risarcimento per maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale ed estorsione, ma assolto per la riduzione in schiavitù.
L’imputato e la vittima di questa vicenda surreale non sono nati ai margini, sono entrambi italiani, le famiglie di origine modeste, ma non versano in uno stato di indigenza. Eppure è successo. Ed è successo a Roma per 24 mesi, nel quartiere Tuscolano.
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[…] «le vietava di alzarsi dal letto per espletare le esigenze fisiologiche prima che lui si fosse svegliato; le impediva di piangere perché il fatto lo infastidiva; una notte per punirla la faceva dormire in una sedia».
E poi ancora la prendeva a bastonate, l’aveva costretta a non aver più alcun rapporto con la madre. […] «il giorno in cui la ragazza aveva subito un aborto le impediva di restare in convalescenza dalla madre anche solo poche ore». […] Umiliata sino alla fine, trattata in modo incivile. […] Sempre controllata, non aveva possibilità di uscire.
VIOLENZA SULLE DONNE
La deroga, però, le veniva concessa per andare al bar e lavorare come cameriera. Il 20enne disoccupato le rubava lo stipendio e l’usava per comprare videogame e giocare con la Playstation. Adesso l’incubo è finito. Cuozzo aspetterà la sentenza d’Appello ai domiciliari.
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