Estratto dell’articolo di Maria Teresa Meli per il “Corriere della Sera”
elly schlein stefano bonaccini - manifestazione piazza del popolo
Alla fine Elly Schlein, che oggi in Direzione presenterà i candidati del Pd alle Europee, è stata costretta a scendere a patti con le correnti. Non saranno cinque donne «esterne» al Pd a guidare le liste. Le capolista senza tessera in tasca saranno solo due: Cecilia Strada e Lucia Annunziata. Nel Nord-Est, dove Schlein puntava su Annalisa Corrado, responsabile Ambiente, il capolista sarà Stefano Bonaccini.
Ad annunciarlo ieri è stata la stessa segretaria. La leader dem, invece, sarà capolista nel Centro e nelle Isole. Ma la segretaria, che non molla e non intende accettare le trattative con i big del partito su ogni sua mossa, medita un gesto clamoroso per questa campagna elettorale: il Pd, per protesta, potrebbe decidere di non avere un suo rappresentante nel cda Rai.
CECILIA STRADA
Si era parlato della possibilità che i dem optassero per la scrittrice Chiara Valerio, ma ora Schlein punta allo strappo con Meloni su quel terreno.
Nel Nord-Ovest, dove Strada sembrava indiscutibilmente la capolista, si è scoperto che Schlein aveva offerto quella posizione ad Andrea Orlando. A rivelarlo è stato lo stesso ex ministro, che ha rifiutato: «Il mio posto è in Italia». Da deputato semplice o da aspirante governatore della Liguria, poi si vedrà.
lucia annunziata in versione kill bill
Nel Sud, la leader avrebbe voluto garantire un seggio a Sandro Ruotolo, ma quel posto spetterà a Pina Picierno, terza in lista dopo Annunziata e Decaro, come Bonaccini ha chiesto. Lì ci sarà anche la sardina Jasmine Corallo. Al Centro il secondo posto sarà di Zingaretti, che nel Lazio ha stretto un accordo di ferro con Franceschini e che punta a fare il capogruppo all’Europarlamento, poi Camilla Laureti (eurodeputata sostenitrice di Schlein), quindi Marco Tarquinio, a seguire Alessia Morani (altra richiesta di Bonaccini), dietro di lei Dario Nardella.
elly schlein chiara valerio
Matteo Ricci rischia di scivolare giù nella lista e i suoi sostenitori — Goffredo Bettini, Claudio Mancini e Marco Morassut — scalpitano. I tre stanno per varare la nascita di una nuova area di sinistra, dentro il Pd, con il sindaco di Roma Gualtieri e Orlando.
In pratica, grazie alle Europee, nasce una nuova corrente dem. Dunque queste elezioni, invece di sancire la sconfitta dei maggiorenti dem («Basta correnti, decido io», aveva detto Schlein), ne certificano l’esistenza in vita e la capacità di condizionare le mosse della nuova dirigenza. Per questa ragione nel Pd c’è chi è convinto che oggi Schlein possa arrivare in Direzione con qualche sorpresa. […]
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