Paolo Valentino per il “Corriere della Sera”
GERHARD SCHRODER CON IL WURSTEL
Nella Spd tedesca si stringe il cerchio intorno a Gerhard Schröder, l'ex cancelliere in affari con Putin, con il quale neppure di fronte all'invasione dell'Ucraina vuole tagliare i ponti. Per la prima volta, i co-presidenti socialdemocratici Lars Klingbeil e Saskia Esken gli hanno chiesto di rompere ogni rapporto d'affari con il leader del Cremlino, «aggressore e guerrafondaio».
Oltre a coltivare con Putin una forte amicizia personale, Schröder è diventato negli anni il principale lobbysta di Mosca in Germania e probabilmente in Europa. Egli è infatti membro dei consigli di amministrazione dei consorzi dei gasdotti Nord Stream 1, Nord Stream 2, del gigante petrolifero Rosneft e da giugno dovrebbe entrare a far parte del board di Gazprom, monopolista del gas russo e pilastro portante del sistema Putin.
olaf scholz gerard schroder spd
Soprattutto il Nord Stream 2, già completato ma mai entrato in attività e di cui il governo tedesco ha ora deciso il blocco, è una creatura di Schröder, che chiuse l'accordo per la sua costruzione durante il secondo mandato da cancelliere. «Un ex cancelliere non può considerare questi rapporti solo come fatti privati, è tempo di chiuderli», ha scritto Klingbeil. Esken ha definito Rosneft e Gazprom «infrastrutture di una sanguinosa guerra d'aggressione», aggiungendo che «Schröder danneggia l'immagine della socialdemocrazia».
VLADIMIR PUTIN
L'uscita di Klingbeil è tanto più significativa, in quanto egli è considerato un pupillo dell'ex cancelliere, per il quale ha lavorato nelle due campagne elettorali del 1998 e del 2002. Con lui, anche un dirigente molto vicino a Schröder, il premier della Bassa Sassonia Stephan Weil, lo ha invitato «a terminare ogni incarico nelle imprese russe, appoggiando gli sforzi del governo tedesco e dell'Occidente».
«Agire sul piano economico insieme al sistema Putin - ha detto il capogruppo socialdemocratico al Bundestag, Rolf Mützenick - in questa fase non è possibile». Fonti socialdemocratiche rivelano che nel fine settimana, prima di queste uscite, c'è stato un tentativo dello stesso Weil di contattare l'ex cancelliere per tentare di convincerlo, che però non ha avuto successo.
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Schröder avrebbe infatti rifiutato il colloquio che gli era stato chiesto dal ministro-presidente di Hannover, la città dove lui vive. È vero che nei giorni scorsi Schröder ha pubblicato una dichiarazione su Instagram, nella quale aveva parlato di «errori da entrambe le parti» a proposito della guerra in Ucraina. Senza mai fare il nome di Putin, aveva aggiunto che è «nella responsabilità del governo russo porre fine al conflitto al più presto». Poi non ha più detto nulla o reagito alle critiche.
GERHARD SCHRODER CON IL WURSTEL
Martedì scorso, la sua quinta moglie, la coreana So-yeon Schröder-Kim, aveva addirittura ipotizzato in un post su Instagram che suo marito potrebbe fare da mediatore nella crisi ucraina, ma che questo dipendeva dal governo tedesco. Il messaggio era stato poi cancellato. Nella Spd, l'uscita dell'ex cancelliere è stata giudicata del tutto inadeguata, soprattutto perché non è stata accompagnata fin qui da alcun gesto concreto di abbandono dei suoi incarichi per conto della Russia, profumatamente retribuiti. Intanto crescono le critiche e gli attacchi all'ex cancelliere anche da parte di esponenti di altri partiti politici.
olaf scholz gerard schroder.
Frank Oesterhelweg, leader della Cdu della Bassa Sassonia, dove i cristiano-democratici governano da junior partner della Spd, ha chiesto a quest' ultima di espellere Schröder dal partito e al governo federale di privarlo dei suoi privilegi da ex cancelliere, come l'ufficio e la scorta «pagati a spese del contribuente tedesco»: «I suoi rapporti con Mosca sono una vergogna per la carica di cancelliere che ha ricoperto», ha detto.
GERHARD SCHRODER CON IL WURSTEL GERHARD SCHRODER CON IL WURSTEL I CANCELLIERI TEDESCHI