Estratto dell'articolo di Monica Guerzoni per il “Corriere della Sera”
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Oltre due ore di confronto nel chiuso di Palazzo San Macuto, al tavolo del Comitato per l’ordine e la sicurezza (Copasir). Giorgia Meloni ha illustrato ai parlamentari guidati dall’ex ministro dem Lorenzo Guerini una serie di schede sull’esito dell’attività internazionale delle ultime settimane […].
Un’audizione di routine, che ha registrato qualche momento di tensione tra maggioranza e opposizione. Le riunioni del Copasir sono secretate e, dal poco che trapela, gli esponenti dell’area progressista avrebbero messo alle strette la presidente del Consiglio sulla questione del «fianco Sud».
Per il governo, come ha detto senza giri diplomatici Guido Crosetto, la nomina dello spagnolo Javier Colomina a rappresentante speciale della Nato è stata da parte del segretario generale uscente Jens Stoltenberg «un affronto personale».
JAVIER COLOMINA JENS STOLTENBERG
Lo smacco brucia, perché era stata l’Italia a battersi per introdurre quel ruolo. Il governo nei giorni scorsi ha scelto di drammatizzare il caso, evidenziando quello che i meloniani ritengono «l’ultimo sgarbo dell’antitaliano Stoltenberg».
E ieri Meloni ha dovuto spiegare ai membri del Copasir perché non ritiene di aver isolato il nostro Paese. La premier sarebbe […] quasi convinta che la nomina di un inviato speciale di suo gradimento non sia affatto naufragata. A Palazzo Chigi non è ancora tramontata la speranza che quella di Colomina sia un po’ una nomina «di facciata» e che il belga Mark Rutte, che ha un «eccellente rapporto» con Meloni e che a ottobre prenderà il timone della Nato, possa nominare un altro inviato speciale […]. Questa volta italiano. […]
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