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    CACCIATO TRUMP, TOCCA AI TRUMPIANI - SCIOLTA LA SEZIONE CANADESE DEI "PROUD BOYS", GRUPPO PROTAGONISTA DELL'ASSALTO AL CAMPIDOGLIO - A FEBBRAIO TRUDEAU LI AVEVA INSERITI NELLA LISTA DELLE ENTITÀ TERRORISTICHE, CONSIDERANDOLI “UNA MINACCIA ATTIVA PER LA SICUREZZA” – E ORA GLI ORFANELLI TRUMPIANI RINCULANO: “I NOSTRI FRATELLI IN CANADA SONO DIVENTATI UNO STRUMENTO POLITICO DELL'ÉLITE DEL GOVERNO…” -  VIDEO


     
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    Valeria Robecco per "il Giornale"

     

    I PROUD BOYS ED Enrique COL MEGAFONO I PROUD BOYS ED Enrique COL MEGAFONO

    Primo colpo ai Proud Boys in Nord America. La sezione canadese del gruppo di estrema destra considerato uno dei protagonisti principali dell' assalto al Campidoglio del 6 gennaio scorso si è sciolto. «La verità è che non siamo mai stati terroristi o un gruppo di suprematisti bianchi - hanno scritto i Proud Boys Usa sul loro canale ufficiale Telegram - Siamo elettricisti, falegnami, consulenti finanziari, meccanici, ecc. Inoltre, siamo padri, fratelli, zii e figli».

     

    bill blair bill blair

    «I nostri fratelli in Canada sono diventati uno strumento politico dell' élite del governo per promuovere il loro programma autoritario - si legge ancora - Proud Boys Canada è e sarà sempre un simbolo di resistenza contro un governo impazzito. Continueranno a combattere per i valori occidentali, ma ora...come individui».

     

    Nel febbraio scorso, Ottawa ha inserito il gruppo nella lista delle entità terroristiche, e il ministro canadese per la Pubblica sicurezza, Bill Blair, ha affermato che l' organizzazione rappresentava una «minaccia attiva per la pubblica sicurezza e aveva svolto un ruolo fondamentale nell' attacco» a Capitol Hill.

    proud boys bruciano la bandiera di black lives matters proud boys bruciano la bandiera di black lives matters

     

    Creati nel 2016 dall' imprenditore e co-fondatore di Vice Media Gavin McInnes, canadese che vive negli Stati Uniti, il gruppo si definisce un club per soli uomini «sciovinisti occidentali».

     

    Tuttavia, sebbene l' organizzazione sia emersa come parte dell' alt-right, McInnes ha preso le distanze da questo movimento all' inizio del 2017, dicendo che i Proud Boys erano alt-lite (termine usato per indicare individui associati all' alt-right senza però essere apertamente nazionalisti e antisemiti).

     

    il leader dei proud boys henry tarrio detto enrique il leader dei proud boys henry tarrio detto enrique

    Il gruppo è stato bandito da Facebook e Instagram nell' ottobre 2018 dopo aver violato le politiche sull' odio delle piattaforme ed è classificato come organizzazione estremista dall' Fbi. Dopo le dimissioni di McInnes, dal novembre 2018 è stato designato come presidente Enrique Tarrio. La loro uniforme è una polo gialla e nera di Fred Perry (tanto che il marchio per distanziarsene ha ritirato la maglietta in Nord America).

     

    assalto a capitol hill 1 assalto a capitol hill 1

    E ad un certo punto nel logo sul canale Telegram sono comparse anche le parole pronunciate dall' ex presidente Donald Trump «stand back and stand by», ossia «state indietro e state in allerta», pronunciate lo scorso settembre durante un dibattito televisivo con l' allora sfidante per la Casa Bianca, Joe Biden.

     

    joseph biggs ethan nordean 2 joseph biggs ethan nordean 2

    Dopo quanto successo in Canada, diversi osservatori si chiedono se i Proud Boys possano andare incontro allo stesso destino anche negli Usa.

    Negli ultimi mesi il dipartimento di Giustizia americano ha annunciato l' incriminazione di alcuni membri e affiliati dei Proud Boys per il loro ruolo nell' assalto dell' Epifania al Campidoglio. E un giudice federale ha ordinato l' arresto di due dei leader con l' accusa di aver pianificato e coordinato l' insurrezione per impedire al Congresso di certificare la vittoria elettorale di Biden.

    assalto a capitol hill 2 assalto a capitol hill 2

     

    Joseph Biggs (che si autodefinisce organizzatore del gruppo) ed Ethan Nordean (membro del «consiglio degli anziani») erano rimasti a piede libero dall' incriminazione del 10 marzo, ma in seguito il giudice Timothy Kelly ha concluso che i due sono pericolosi e «hanno facilitato la violenza politica» anche se non erano armati e non hanno aggredito nessuno lo scorso 6 gennaio.

     

    enrique tarrio enrique tarrio

    Stesse accuse sono state rivolte anche contro Zachary Rehl e Charles Donohoe (presidenti di sezioni locali dei Proud Boys) in manette da marzo. La polizia aveva arrestato pure Tarrio (che era a Washington due giorni prima della rivolta) accusandolo di aver vandalizzato uno striscione di Black Lives Matter in una storica chiesa nera durante una protesta a dicembre. Tarrio, a cui è stato ordinato di rimanere fuori dal Distretto di Columbia, dove si trova la capitale, non è invece stato accusato in relazione all' assedio del Campidoglio.

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