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    "CITY-CHELSEA? È STATA UNA DI QUELLE BRUTTE PARTITE CHE CAMBIANO L' IDEA DI CALCIO" – SCONCERTI: "E’ SCOMPARSO IL POSSESSO PALLA. DOV'ERA IL GIOCO CHE PARTE DAL BASSO IERI SERA? DOVE ERANO I CENTRAVANTI? I TERZINI? LO SPETTACOLO ERA NELL' AGONISMO. LA TATTICA ERA CORRERE PIÙ VELOCEMENTE POSSIBILE. THOMAS TUCHEL, UNDICI ANNI DOPO LA DITTATURA SPIRITUALE DI GUARDIOLA, DIVENTA IL NUOVO MAESTRO. VIENE DA UNA CITTÀ DEL DESTINO, ULM, IN GERMANIA, DOVE È NATO EINSTEIN…" - VIDEO


     
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    Mario Sconcerti per il Corriere della Sera

     

    CHELSEA city CHELSEA city

    È stata una di quelle brutte partite che cambiano l' idea di calcio e l' aggiornano. Non c' è stato un vero tiro in porta, la velocità ha soffocato la velocità degli altri, non un dribbling, un colpo latino, solo senso della posizione, pensiero che si riassume a cento all' ora. Thomas Tuchel, undici anni dopo la dittatura spirituale di Guardiola, diventa il nuovo maestro. Viene da una città del destino, Ulm, in Germania, dove è nato Einstein, anche se il vecchio Genio se ne andò bambino perché annoiato dal senso noioso di disciplina delle sue scuole elementari.

     

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    Tuchel aveva perso un anno fa la Champions contro il Bayern, quando era al Paris Saint Germain, ma è da sempre una delle idee diverse del calcio. Guardiola lo conosce e lo banalizza facendogli sempre grandi complimenti, un modo per dire che sono tutti allievi suoi. Aiuta Tuchel avere due centrocampisti eccezionali. Uno è Kantè, che è dovunque. Ma quello che gli permette di essere sempre presente è Jorginho, uomo non più di dieci volte dentro la cronaca, vera materia di base, materia e pensiero insieme. Ma c' è molto di più.

     

    È scomparso il possesso palla, Manchester City e Chelsea hanno giocato aggredendosi, pressandosi, certamente non tenendo il pallone. Sembrava di vedere l' Atalanta meglio raccontata. Sono scomparsi i fantasisti, non c' è più un numero dieci, oggi sono tutti ragazzi alla Havertz, alla Foden, che passano l' avversario con la velocità di un passaggio, con un continuo anticipo negli interventi. È un calcio meccanico che riporta settant' anni dopo l' Inghilterra al centro del mondo. Ma non è il vantaggio dei soldi degli emiri che comunque sono utilissimi.

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    È la vecchia, grande cultura inglese che si è per decenni fatta invadere dai latini, dagli slavi, dagli africani, ha mescolato ferocemente il proprio e lo ha trasformato di nuovo in quello di tutti. Esattamente come cento anni fa. Questa partita segna la fine di un lungo cerchio dove tutto torna, ma nel frattempo non è mai uguale. Dov' era il gioco che parte dal basso ieri sera? Dove erano i centravanti?

     

    I terzini? Lo spettacolo era nell' agonismo, nell' importanza del risultato. La tattica era correre più velocemente possibile, con concetti elementari come elementare è in fondo il gioco. Oggi il calcio è rincorrersi, come picchiarsi su un ring. Muoversi. Per inventare devi aver tempo per pensare, cioè essere lento. L' ultima cosa che avrebbero saputo fare Chelsea e City. Quello che purtroppo facciamo benissimo noi.

     

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