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    FALLI DI MANO IN AREA: UNA REGOLA DA CAMBIARE – SCONCERTI SUI DUE EPISODI DA RIGORE CHE HANNO PERMESSO ALLA JUVE DI PAREGGIARE CON L’ATALANTA: “E QUANTO DOVREMO ACCETTARE GLI ERRORI DEGLI ARBITRI, LE LORO APPLICAZIONI DA PURA MECCANICA CLASSICA? HANNO FATTO IL DESERTO E LA CHIAMANO TECNOLOGIA” – L'EX ARBITRO CESARI: “DIFENSORI INGENUI, MA NON POSSONO TAGLIARSI LE BRACCIA. VA REINTRODOTTA LA DISCREZIONALITÀ” – VIDEO


     
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    MARIO SCONCERTI per il Corriere della Sera

     

    Che devo dirvi? Resto molto perplesso davanti a un risultato così, strappato dalla Juve con due rigori il cui concetto mi è poco comprensibile. È difficile abituarsi a una svolta del campionato ottenuta in un modo così politicamente corretto, due falli di mano in area di cui il primo assolutamente involontario e fuori per me da qualunque possibile punizione. Non c'è calcio dentro quel rigore.

     

    E se anche fossero nuove regole, non hanno nobiltà per diventare giustizia perché escludono l'arbitro, lo rendono una macchina elementare, quasi volgare. Lo trattengono dall'imbarazzo delle moviole.

     

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    C'è un tocco di mano e tutti sono assolti, inutile qualunque sfumatura. A giustificazione del risultato posso aggiungere che la Juve nel secondo tempo c'è stata, ha meritato col movimento sul campo il suo primo rigore ingiusto, e già questa è una speculazione audace.

     

    Ma nel cerchio della gara tutto appare francamente vecchio, come ai tempi di Carosello quando gli slogan diventavano leggi, come il principio per cui a una squadra si danno cose che per altre non sarebbero pensabili. È una partita destinata a diventare come quelle del gol di Turone annullato, come quella del gol di Muntari che Galliani tiene ancora come richiamo nel cellulare. La giustizia, anche quando è corretta, proprio per essere giusta, non è mai semplice applicazione. Quello è catalogo, archivio, aritmetica.

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    Un gioco da ragazzi. Non serve l'arbitro. Un giudice interpreta, contestualizza. Il primo gol è evitabile solo togliendo le braccia al giocatore.

     

    Che cosa abbiamo fatto al calcio per salvare gli arbitri e le loro debolezze? E quanto dovremo accettare i loro errori, le loro applicazioni da pura meccanica classica? Hanno fatto il deserto e la chiamano tecnologia. Il resto della partita è stato in un primo tempo eccezionale dell'Atalanta pagato abbastanza ma non completamente nel secondo quando la Juve ha trovato passo.

     

    Ma dopo il gol di Malinovskyi è sceso sul campo il tessuto di una giustizia superiore, è diventata tangibile la differenza attuale tra Atalanta e Juve. Tutto cancellato dal secondo rigore. È pesante non vincere partite così, vedere distratte intere stagioni. Auguri alla Juve di finire la sua corsa con il nono scudetto. Contestualizzando tutto è un premio meritato. Ma non dopo partite come questa.

     

    FALLI DI MANO IN AREA

    Nicolò Schira per il Giornale

     

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    «Ha ragione Gasperini: i difensori con la nuova normativa introdotta dall'Ifab (l'International Football Association Board) o si mettono la camicia di forza o si tagliano il braccio, altrimenti è sempre rigore da regolamento. L'intenzionalità del fallo di mano e la conseguente decisione discrezionale del direttore di gara, infatti, non ci sono più. A ogni lieve contatto braccio-palla bisogna indicare il dischetto».

     

    Graziano Cesari, ex arbitro internazionale e oggi apprezzato moviolista Mediaset, spegne così le polemiche relative al doppio rigore che ha permesso alla Juve di acciuffare l'Atalanta sabato sera. Il fischietto di Genova spiega a Il Giornale i motivi che hanno prodotto il boom dei penalty, trasformando la Serie A nella patria dei tiri dagli undici metri: «Sono due i fattori che hanno provocato questa impennata.

    gasperini gasperini

     

    Il primo è da attribuire alla tecnologia: con il Var i contatti e i falli di mano non sfuggono più e puntualmente vengono sanzionati. Inoltre dall'agosto 2019 è stata introdotta una nuova normativa, secondo cui appena la posizione del braccio aumenta di volume, è sempre calcio di rigore. Che ci sia volontarietà o meno da parte del giocatore al momento del contatto col pallone non conta più. I direttori di gara hanno perso ogni tipo di potere discrezionale».

     

     

    gasperini percassi gasperini percassi

    Una normativa la cui rigidità ha alzato dal 18% della scorsa stagione all'attuale 31,5% la percentuale di rigori concessi per falli di mano. Numeri da record, visto che in A si viaggia verso i 160 rigori stagionali (con 6 turni ancora da giocare), mentre in Premier League ne sono stati assegnati la metà (82). Come mai questa discrepanza? Secondo Cesari la colpa è dei nostri difensori: «All'estero fanno molta più attenzione in area, quando affrontano gli avversari. Spesso molti difendono con le mani legate dietro la schiena, proprio per evitare ogni tipo di contatto.

     

    Da noi invece c'è stata maggior ingenuità verso la nuova normativa: ecco spiegato il numero incredibile di rigori, si viaggia alla media di quasi uno a partita». Gli effetti della normativa secondo molti avrebbero dovuto aumentare la spettacolarità delle gare: «Si diceva che la motivazione fosse quella, ma personalmente sono contrario.

     

    Il direttore di gara viene depotenziato dato che si annulla la sua capacità interpretativa. Basta calciare in area verso il braccio di un difensore ed è subito rigore. È una regola un po' folle».

     

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    In futuro però si potrebbe tornare al passato, almeno questo l'auspicio di Cesari: «Giocatori e allenatori sono contrari a questa norma, anche se l'hanno capito un po' in ritardo. Credo che nella prossima stagione la normativa attuale verrà revisionata e si tornerà alla discrezionalità dell'arbitro sui falli di mano in area di rigore. Anche perché sennò, con un rigore a partita al minimo lieve contatto, non è più calcio, ma siamo alla PlayStation...».

     

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