MARIO SCONCERTI per il Corriere della Sera
inter fiorentina
Al contrario della prima partita della Juve, dove c'era un altro tipo di avversario e si poteva cercare il gioco, l'Inter ha vinto una partita da non giudicare, dove bisogna semplicemente prendersi il risultato. Tecnicamente è stata un'Inter insistente e confusa, ha pareggiato alla fine del primo tempo e vinto alla fine, segno che non ha sottovalutato niente.
La differenza l'hanno fatta i 5 cambi e la loro qualità. Quando Ribery è uscito all'82' la Fiorentina stava vincendo, cinque minuti dopo aveva perso. Nell'Inter erano entrati Vidal, Nainggolan e Sensi, nella Fiorentina alcuni ragazzi, di cui uno, Vlahovic, aveva buttato via il quarto gol a sette metri da Handanovic perché il colpo gli era arrivato sul destro, non il suo piede.
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Questa è stata la vera diversità di un'Inter imbarazzante in difesa, coperta da due mancini (Bastoni e Kolarov) che hanno sempre lasciato spazio di fianco agli inserimenti interni di Ribery, Kouamé e Castrovilli.
Le sorprese della partita sono due: la nuova qualità della Fiorentina e l'enorme meccanismo che l'Inter può mettere in campo, così grande, così grosso da poter coprire alla fine qualsiasi incertezza di gioco. Si è visto spesso, soprattutto nel primo tempo, la difficoltà di avere tanti attaccanti in campo (Eriksen, Lautaro, Lukaku, Perisic). Questo ha permesso palleggio alla Fiorentina, che ha una buona squadra, non ancora una rosa competente. Alla fine un risultato abbastanza normale preso solo per i capelli. E un'Inter da ritrovare. Colpisce nel frattempo la facilità con cui l'Atalanta ha vinto a Torino.
antonio conte
C'è nel Torino una predisposizione a momenti in cui resta in balia dell'avversario. Negli intervalli si insinua Belotti, sempre più pronto. Il resto è come se appartenesse a una squadra spaventata. L'Atalanta ha ricominciato da dove aveva smesso. Mi sembra che cominci a delinearsi la differenza netta tra il gruppo delle prime e tutte le altre. C'è stata grande facilità anche della Lazio a dominare il Cagliari.
L'emergenza del virus sta però pesando molto, i cinque cambi impongono una qualità nella rosa che pochissimi possono pagarsi. Non per esempio la Lazio, forse nemmeno l'Atalanta. Sono diventati una tassa sui poveri a favore dei ricchi. Non era questo lo scopo, ma è questo il risultato.
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