Mario Sconcerti per il Corriere della Sera
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C' è la vecchia Juve, non la nuova. Quando entra Rabiot al posto di Khedira la Juve accusa tutto insieme il caldo e dimentica il suo ottimo primo tempo. Il finale è di quelli da pallone in tribuna comunque sia, nessuna sapienza nel gestirlo, poche capacità di passare la metà campo.
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Il risultato è quello previsto e comunque anche quello meritato. La domanda è se si sia vista una Juve diversa: la risposta è no o molto raramente, tutto riassunto nella piccola chat fra Ronaldo e Higuain, che giocano vicini, due centravanti con il compito di scambiarsi in fretta la palla. A volte riesce e torna in mente Sarri. Tante altre volte si rimpiangono le visioni classiche di due grandi giocatori che possono fare schemi da soli e sembrano invece tutti e due un po' fuori destino.
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Ronaldo ha giocato bene, Higuain solo nel primo tempo. Avere due centravanti chiude la metà degli schemi di Ronaldo, abituato a rientrare dall' esterno. Così è sempre pericoloso ma rende piccolo Higuain che infatti non tira mai in porta. Non è una cattiva idea, ma non produce effetti. Estraneo Rabiot, inutile Bernardeschi, la Juve migliore assomiglia ad Allegri.
L' idea è quella di enormi possibilità ancora piene di sabbia. Con tracce di diversità, come se ci fosse una speranza tra futuro e gioco che ancora non si riesce ad afferrare. Esiste un potenziale evidente ma anche una casualità che crea confusione. È una Juve che deve riguadagnare se stessa.
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Gioca bene soffrendo anche il Napoli a Firenze che infatti segna ogni volta che ha bisogno. Il Napoli è una squadra, la Fiorentina comincia ora, nel confronto con la Juve c' è il silenzio sgranato di Ancelotti che gioca a dimenticare se stesso e le proprie possibilità, fa il senatore di campagna ma ha in mano una grande squadra. Si vede anche Ribéry. La Fiorentina è una buona formazione divisa fra troppo giovani e troppo vecchi.
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