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    TIRI MANCINI – SCONCERTI: "QUESTA NAZIONALE SA GIOCARE A CALCIO E HA VOGLIA DI FARLO PERCHE’ E’ FIGLIA DEL MANCIO, UN VECCHIO GENIO. SI È ATTACCATA ADDOSSO IL SUO PIACERE DI DIVERTIRSI E DI STUPIRE. SERVIREBBE UNA GRANDE PUNTA…" – MURA: “COSA CHIEDERE DI PIÙ? PIÙ ATTENZIONE NELLE COPERTURE E…”- IL PARAGONE TRA IL GOL DI INSIGNE E QUELLO DI MANCINI AL NAPOLI - VIDEO


     
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    Gianni Mura per “la Repubblica”

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    L' Italia del primo tempo forse non se l' aspettava , ed è andata sotto. Meritatamente. L' Italia del secondo tempo è corsa ai ripari, ha lottato con più convinzione, alla fine ha vinto. Meritatamente.

    Bella partita, belli tutti e tre i gol: quello di Dzeko per l' azione corale, quello di Insigne per il gesto (tiro al volo da fuori, palla recapitata dal calcio d' angolo), quello di Verratti (assist di Insigne) ancora per il gesto, un destro da biliardo. In Grecia ieri ha vinto anche l' Armenia.

     

    La Bosnia è più tosta e Prosinecki aveva fatto di tutto per impedire all' Italia di nuocere: marcature a uomo sui due registi azzurri, che non hanno gradito. Ne derivava un pressing incompleto, sui cui limiti affondavano i colpi, tecnicamente abili, i contropiedisti. Il 4-5-1, con Dzeko unica punta, gran partita la sua, diventava 4-3-3. A disagio la difesa, incerto Mancini, poi infortunato, non sollecito Palmieri nei recuperi.

    VIALLI MANCINI VIALLI MANCINI

     

    Con la regia di Pjanic, calato alla distanza, l' Italia vorrebbe ma non può. Due soli tiri in porta, di Quagliarella, che Mancini toglie nell' intervallo, inserisce Chiesa e a Bernardeschi tocca la parte del falso nove. Che non vedo brillare, ma nemmeno prima, sulla destra, era piaciuto. L' Italia del secondo tempo è un' altra squadra e ha molti meriti: la condizione atletica, che le consente un finale in netto crescendo, la voglia di non perdere e, sull' 1-1, la ricerca della vittoria quando anche un pareggio, tutto sommato, poteva andar bene.

     

    La Bosnia ha fatto capire che s' accontentava, ma aveva anche speso molto. L' Italia non s' è accontentata e ha vinto una partita oggettivamente non facile da vincere. Sui palloni alti Bicakcic e soci arrivavano prima e i loro disimpegni erano più precisi.

     

    roberto mancini intervistato da franco lauro foto di bacco roberto mancini intervistato da franco lauro foto di bacco

    Che, con Insigne, rigenerato dalla Nazionale, il migliore dei nostri sia Sirigu, il portiere, è indicativo. Abbiamo corso molti rischi. Troppi. Fino al liberatorio destro di Verratti, fin lì tra i più in ombra. Vittoria sofferta e bella. Di gruppo, anche se sono emersi molti difetti a livello individuale. La Bosnia era l' avversaria più forte, in un girone benigno, e a Torino giocava per non uscire dalla corsa per il secondo posto. E, magari, per trovare qualche ingaggio. Dzeko e Pjanic, che giocano in Italia, i migliori, ma anche Visca e Besic sono motorini interessanti.

     

    vialli mancini vialli mancini

    Dopo quattro partite gli azzurri sono a punteggio pieno e sono certamente cresciuti. Cosa chiedere di più? Più attenzione nelle coperture, una fretta minore vicino all' area avversaria. Tutte cose che si possono ottenere. Più cresce, in gioco e risultati, più la squadra è compatta e segue le direttive di Mancini. Missione compiuta, buone vacanze.

     

    SA GIOCARE E NON TEME LE SOLUZIONI ESTREME

    Mario Sconcerti per il “Corriere della Sera”

     

    È stata una bella partita finché la Bosnia ha avuto la forza per ripartire. Poi, col respiro grosso, ha cominciato ad accontentarsi ed è caduta su un colpo di Verratti da manuale euclideo. Questo in fondo è il vantaggio dell' Italia di Mancini: sa giocare a calcio e ha voglia di farlo, non ha paura di tentare soluzioni estreme.

    roberto mancini foto di bacco roberto mancini foto di bacco

     

    Il gol del pareggio, quello di Insigne, è stato il tentativo scolastico di un folle, tiro al volo da 25 metri. Lo provano in pochissimi perché non fai mai gol. Questa Nazionale li prova perché è figlia di Mancini, un vecchio genio. Si è attaccata addosso la sua diversità, il suo piacere di divertirsi e di stupire con una tecnica da strada. Stavolta è stata anche una partita vera.

     

    roberto mancini foto mezzelani gmt 011 roberto mancini foto mezzelani gmt 011

    La Bosnia ha la classe dei balcanici, cioè il solito misto tra l' Italia e l' Oriente con un fisico superiore. Ci fosse ancora oggi una Jugoslavia capace di rimanere unita nel calcio sarebbe fra le prime 4 al mondo. Prosinecki, grande amico di Boban con 30 chili in più com' è suo diritto del tempo, ha messo un battitore libero a centrocampo spazzando le idee di Verratti e Jorginho.

     

    Dzeko è stato il migliore in campo. Allargando al mercato, l' unico limite di questo giocatore sono i 33 anni, il resto è ancora da fuoriclasse, con un' utilità complessiva non inferiore a quella di Ronaldo, Lukaku o Icardi. E noi?

     

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    Abbiamo vinto quando non pensavamo più, abbiamo sofferto e reagito, portato un po' di ordine su un campo che era diventato davvero una terra selvaggia. Ci siamo confermati una squadra di talento, cosa che a me sembra già enorme visti i tempi. Dobbiamo considerare che non c' è più una squadra guida al mondo. I tanti stranieri rendono straniere a se stesse anche le squadre nazionali. Nello spazio che resta, Mancini ha trovato due idee, la giovinezza e la condanna del banale, che ci rendono almeno baldanzosi.

     

    Servirebbe una grande punta, un Belotti che cresce, un Bernardeschi che si guarda meno, un Quagliarella con 10 anni di meno. Ma è così per tutti. L' evoluzione del calcio ha dovunque chiuso lo spazio ai grandi attaccanti. Non ce n' è uno perfetto, anche senza Wanda Nara come agente.

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