Mario Sconcerti per www.corriere.it
agnelli pirlo
Per capire meglio la Juve proviamo prima ad esaminare semplicemente i dati tecnici che emergono da queste 29 giornate di campionato. Poi si potrà tentare una sintesi generale. La prima conclusione evidente è che manca la figura della squadra.
La difesa
È difficile decidere la formazione base. Pochissimi hanno giocato abbastanza per potersi definire titolari. Partiamo dalla difesa. Il primo riferimento fisso sono le 29 partite giocate. Il secondo è che viene considerato titolare chi gioca la partita dall’inizio.
Abbiamo allora De Ligt con 15 presenze, Chiellini con 9, Danilo 26, Demiral 10, Bonucci 19, Alex Sandro 10. È mancata in modo chiaro una linea di riferimento, cioè la base di una squadra.
mckennie diletta leotta
Il centrocampo
Passiamo al centrocampo. McKennie ha 15 presenze, Rabiot 17, Arthur 10, Bentancur 19, Ramsey, che centrocampista puro non è, 12. Qui il problema si fa più serio. Ci sono solo quattro centrocampisti reali e tutti con caratteristiche diverse. C’è un solo regista, Arthur, e solo una mezzala di stabilità, Bentancur. Gli altri due sono assaltatori di fantasia.
Arthur
C’è un secondo problema ancora più importante: quattro centrocampisti sono appena sufficienti in uno schema a due, cioè con gli esterni ai lati. Ma se cambi appena gioco e fai entrare il terzo, come è successo molte volte, non hai più riserve. Finiscono le scelte, quindi le possibilità di gioco. Vanno in campo solo quelli che possono.
Le basse presenze individuali lo dimostrano. Quello che ha giocato di più è stato Bentancur, che ha spesso avuto al fianco un partner diverso. Questo porta discontinuità, quindi non produce gioco. C’è un dato che forse indica qualcosa d’importante, senza averne però tutta la forza.
ARTHUR 1 JUVENTUS BENEVENTO
Nelle quattro sconfitte della Juve, due volte era assente Arthur (con l’Inter subentrò), mentre giocava nella partita vinta a San Siro con il Milan, la partita migliore della Juve in campionato. Quasi certamente è l’indizio finale per capire che la squadra ha bisogno di un riferimento tecnico, magari più rapido di Arthur, di più personalità, ma con quelle caratteristiche.
La confusione del centrocampo non ha compromesso la fase difensiva. Questo è abbastanza strano. La Juve ha ancora adesso la miglior difesa ed è stata 9 partite senza subire gol, come l’Inter e il Milan. Meglio ha fatto solo l’Atalanta.
ARTHUR JUVENTUS BENEVENTO
Come si spiega questa tenuta difensiva in una squadra evidentemente scombinata? Con la buona copertura laterale che hanno fornito Cuadrado, Alex Sandro e Frabotta, ciascuno con i suoi tempi e i suoi meriti. E con la qualità comunque superiore di Szczesny, fondamentale come Donnarumma nella differenza del Milan.
Sono rimasti abbastanza bassi sul campo anche i due mediani che hanno giocato di più, Bentancur e Rabiot. Questa è stata la copertura definitiva.
cr7 morata
I gol
Non a caso sono diminuiti i gol. La Juve ne ha segnati 10 meno dell’Inter, 12 meno dell’Atalanta. Per 10 partite non ha segnato o fatto solo un gol. Non è mancato Ronaldo, 24 reti in 24 partite cominciate dall’inizio, forse alla sua stagione migliore in Italia. Ma è stato più determinante Lukaku che ha segnato in 16 partite, mentre Ronaldo in 14. Senza considerare Muriel, solo 9 presenze dall’inizio e gol in 14 gare. Cose comunque da fuoriclasse.
Il vuoto è arrivato da Dybala e anche Morata. Non hanno fatto male, ci sono stati poco, 17 presenze Morata e 8 Dybala, 9 gol in due. Nessuno dei due aveva una riserva all’altezza. Queste debolezze di reparto hanno portato a una debolezza complessiva che adesso vale giustamente il quarto posto.
Il quarto posto
Anche questa posizione è riassumibile in un dato: su 12 punti a disposizione la Juve contro le prime quattro ha fatto solo quattro punti, ha battuto il Milan e perso da Inter e Napoli. Ha battuto Lazio e Roma, che sono appunto sesta e settima.
pirlo
Ci sono però anche dati migliori. La tenuta della difesa, il numero delle sconfitte che sono 4 come il Milan, una in meno dell’Atalanta, la metà di quelle del Napoli. Per adesso una in meno rispetto all’ultimo Allegri e tre in meno di Sarri.
C’è l’affermazione di Chiesa, la progressione complessa ma sicura di Kulusevski, la conferma ad altissimi livelli di Ronaldo, una fase di cambiamento che era inevitabile affrontare che è andata comunque molto avanti.
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Esonero di Pirlo?
L’errore sta nel confrontare questa Juve con quelle del passato. È una cosa diversa, ma ci sono anche in questa Juve molti giocatori importanti. Gli errori sono infine evidenti. Impossibile non sapere dove intervenire. Credo tornerà competitiva già la prossima stagione.
E qui siamo all’ultimo punto: con o senza Pirlo? Certamente senza. Pirlo è un ottimo tecnico che deve avere l’umiltà di partire dal basso e imparare un mestiere che non è solo tattica ma anche rapporti con gli altri. Non farsi capire o non capire completamente gli altri, significa dire spesso cose agli altri incomprensibili.
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