Mario Sconcerti per il Corriere della Sera
svezia
Brutta partita, giocata male, buttata in parte anche via, ma modesta, mediocre nella mentalità e nell' esecuzione. Non so cosa potrà fare la Svezia a Milano, ma l' Italia non è ancora una squadra, è un insieme di giocatori che non sa e non si preoccupa di capire cosa serve all' altro. La Svezia ha avuto fortuna, ha segnato nell' unico tiro in cui ha preso la porta, ma aveva almeno una voglia, era guidata dal bisogno di stare insieme. L' Italia non si è mai aiutata, è incredibile che giocatori di questa esperienza non abbiano capito una partita violenta ma elementare.
Credo non sia stata preparata bene, ognuno aveva il proprio io da preservare, nessuno ha mai veramente rischiato per la squadra. È stata una partita pessima perché minima, portata avanti come un' icona personale da ciascun giocatore, nessuna idea in comune. Forse eravamo troppo carichi, forse eravamo soli. Forse nessuno ha saputo creare un ambiente, un' atmosfera, un sentimento comune. È impossibile che giocatori così esperti rendano così poco nella partita più importante.
svezia italia
La Svezia l' ha buttata almeno sulla rissa, correva da ogni parte, alla fine cadevano come foglie d' autunno in preda ai crampi.
Almeno avevano giocato. Noi abbiamo continuato a fare finta. Non entro nel merito delle scelte di Ventura. Non ne ha molte. Ma tenere fuori Insigne è coraggioso fino allo sfregio. Verratti è una bella mezzala di trent' anni fa, tocca cinque volte il pallone prima di fare un passaggio. A quel punto qualunque centrocampo è schierato.
Eder è un bravo ragazzo di passaggio, che c' entra in una partita così? La diversità di Immobile non è fare il centravanti boa, ma cercare l' area col pallone al piede, è uno che sa pensare calcio, non è Boninsegna. Ma onestamente è tutta la squadra fuori asse, come deconcentrata, non capita, non spinta. Questa è la vera sconfitta di Ventura, la sua «serenità», la sua inadeguatezza ai drammi popolari del calcio. Ha portato alla fine una non squadra.
ventura
Non ne aveva molte di migliori, ma non c' è stata la sua mano a correggerla via via, a fare almeno una classe indisciplinata e cattiva. Io credo che vinceremo a Milano e andremo alla fine a questi Mondiali che sembrano ormai un' enciclopedia per incolti, ma l' errore resta, queste partite restano, l' inesistente grammatura della stoffa. Forza Italia è sempre l' urlo di tutti, ma qualcuno un' Italia deve almeno farla.
2. IL PROBLEMA SIAMO NOI
Gianni Mura per la Repubblica
ADESSO Sì che tira una brutta aria. Già un pari non avrebbe garantito il viaggio in Russia, ma la vittoria galvanizza gli svedesi, che hanno potuto giocare come piace a loro senza che l' Italia trovasse le contromisure per impedirglielo. A volte si dice: va be', è andata, ma c' è tutto il tempo per rimediare. No, non c' è. Si gioca lunedì sera, più di una lucidatina alla condizione atletica non si può dare. Bisognerà giocare in un modo diverso, per esempio rasoterra e in velocità, tutto quello che non è stato fatto ieri. Su palloni spioventi e molli per i perticoni della difesa svedese è una pacchia.
ventura immobile
Francamente va detto che la Svezia non ha fatto molto per vincere, ha segnato nel momento migliore dell' Italia, un tiro di Johansson deviato da De Rossi. Ma l' Italia ha fatto poco per evitare di perdere: un palo centrato da Darmian, il meno peggio. Dalla sua parte, nel primo tempo, sono arrivati i palloni migliori, e su uno di questi Belotti ha sfiorato il vantaggio. Bilancio delle punte: tutto qui.
Insomma, non è una novità: il problema siamo noi. La presunta inferiorità tecnica degli svedesi non s' è vista perché non è mai stata una partita tecnica. Fisica sì. Berg e Toivonen hanno lavorato molto di gomito, l' arbitro ha lasciato correre un po' troppo. E comunque qualche idea di gioco la Svezia ce l' ha, e ammesso che l' Italia ne avesse una l' ha lasciata negli spogliatoi. Primo tempo passivo e confuso, secondo un po' più vivace, ma senza mettere i brividi al loro portiere. Fino a che avremo centrocampisti che si limitano al compitino, quando gli riesce, toccherà a un difensore il compito di lanciare. Basta un pressing assiduo sui difensori e la manovra italiana è soffocata nella culla.
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A Verratti è riuscito il capolavoro di farsi ammonire per un' entrata inutile a 80 metri da Buffon. Salterà il ritorno, ma non è detto che sia un danno. A giudicare da come hanno giocato ieri, molti dovrebbero saltarlo, ma non si può. Bisogna aver fiducia. Forse non è stata un' ottima idea mettere insieme dal via Immobile e Belotti, in recupero atletico dopo infortunio. E, vedendo il nulla creato da Eder prima e Insigne poi, col famoso o famigerato 4-2-4, bisogna seriamente preoccuparsi. Sembra che abbiamo disimparato a entrare in area, a tirare in porta.
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Poi si può discutere su altri dettagli: perché Insigne solo a 15' dalla fine, perché El Shaarawy in tribuna. Ma il problema non è questo o quello, come ai tempi di Mazzola e Rivera. Il problema è una squadra sbiadita, senza personalità, che s' è persa strada facendo. Per ritrovarsi, il tifo di Milano e lo spazio di una notte.
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