palù
Alessandro Trocino per il "Corriere della Sera"
Sulla carta i ruoli in campo sono chiari: scienziati e professori forniscono cifre e previsioni, i politici valutano, bilanciano gli interessi, e prendono decisioni. Peccato non sia così semplice, come si evince dal caso dell' Aifa, l' Agenzia italiana del farmaco, che dovrebbe muoversi sulla base di «verità» scientifiche ma nella quale c' è da mesi uno scontro che somiglia da vicino a un conflitto politico.
Sarà perché il presidente Giorgio Palù è considerato vicino alla Lega, mentre il direttore generale Nicola Magrini è dato in quota Roberto Speranza (Leu). Sarà perché l' Aifa è un ente che fa capo al ministero della Salute. Fatto sta che ogni decisione è oggetto di polemiche durissime. Anche nell' audizione alla Camera del 18 marzo il conflitto tra i due era evidente.
Per esempio, sugli anticorpi monoclonali. Palù, a «Piazza Pulita», ha detto in una sorta di fuori onda che la responsabilità di aver frenato sulla sperimentazione dei monoclonali dell' azienda americana Lilly era da attribuirsi a Magrini.
Nicola Magrini
«Forse perché abbiamo messo 380 milioni in un altro progetto toscano?» chiede la giornalista. Palù non smentisce.
Da Aifa si fa sapere che si frenava per non rompere il fronte europeo. E che il via libera alla sperimentazione, dopo quattro mesi persi, è stato dato dalla politica.
Lo stop ad AstraZeneca, ha spiegato Mario Draghi, non è stata una decisione politica.
GIORGIO PALU OSPITE DI TV7 1
Al contrario, hanno detto dall' Aifa. Insomma, politica e scienza ballano insieme e a ogni giro si scambiano di posto, fino a confondere i ruoli.
«Non fa bene all' italia - dice la dem Alessandra Carnevali - pensare che scelte di carattere tecnico-scientifico siano subordinate alla politica. Io non credo che sia così». Spiega Nino Cartabellotta, di Gimbe: «Aifa, come Iss e Agenas, sono enti istituiti, vigilati e finanziati dal ministero della Salute. Ovvero sono tre costole del ministero, che lavorano in modo autonomo, ma non possono essere definiti indipendenti». Il viceministro Pier Paolo Sileri - già protagonista a «Non è l' Arena» di una puntata molto critica verso Magrini - descrive così i due vertici: «Palù è uomo di scienza, ha un curriculum di tutto rispetto. Magrini è un amministratore, non ha curriculum di peso».
nicola magrini 2
Sileri non è tenero con Magrini: «Gli ho scritto più volte, senza ottenere risposte. Quando in Inghilterra fu approvato Pfizer per via emergenziale, gli chiesi: perché non facciamo lo stesso? Mi disse che non si poteva.
Però, poi, con le monoclonali si è fatto». Troppe nomine, aggiunge Sileri, «sono politiche». Magrini è stato riconfermato da Speranza. Ma è sotto attacco, non solo da destra.
Domani i governatori daranno il loro parere. Consultivo, certo, ma un «no» non è affatto escluso.
pierpaolo sileri roberto speranza