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Dall'account facebook di Mario Adinolfi
MARIO ADINOLFI E ALESSANDRO CECCHI PAONE
“I massoni non parlino del Papa”. E da lì gli è cambiata la faccia, ha cominciato a sbraitare e minacciare di “togliere la pelle”, con altre piacevolezze annesse. Nulla mi toglie dalla testa che l’operazione ddl Zan sia un’operazione con finalità anticattolica ispirata dalla massoneria. Gli attacchi ieri sera in tv anche a un sacerdote hanno visto solo noi difendere la Chiesa, i vescovi, la verità delle parole di Francesco e alla fine la libertà di tutti. Attenti a quelle facce, sono le facce di oppressori.
ADINOLFI VA IN TELEVISIONE AD ATTEGGIARSI COME UN BULLO, RINGRAZIANDO I VESCOVI PER AVER PROMOSSO OMOFOBIA
alessandro cecchi paone 1
Cecchi Paone ha giustamente osservato che le molti dei gravi insulti che Mario Adinolfi ha vomitato durante la trasmissione "Zona bianca" risultano asserzioni passibili di querela. Ed è preoccupante pensare che in Italia ci sia uno 0.6% di omofobi che si sentono rappresentati da una persona capace di pronunciare frasi simili.
Le premesse già non erano state delle migliori, dato che Adinolfi si è presentato in trasmissione ed ha iniziato ad atteggiarsi come un bullo che prova piacere nell'insalare gli interlocutori e nel cercare di impedire potessero esprimere opinioni. Ma è dopo vari atteggiamenti maleducati e violenti che ha cercato di difendere i sacerdoti che incitano all'odio contro i gay dicendo:
MARIO ADINOLFI E ALESSANDRO CECCHI PAONE
Voglio usare il mio tempo provando a difende questo sacerdote e a difendere la posizione dottrinale della Chiesa cattolica che ha espresso con un responso firmato da Papa Francesco il no alla benedizione delle coppie omosessuali, ripeto responsum della Congregazione della dottrina della fede firmato da Papa Francesco. Quel sacerdote non ha certo parlato fuori dalla linea della Conferenza Episcopale Italiana. Quel sacerdote è un sacerdote coraggioso che rappresenta, non la destra post fascista e clericale, rappresenta l'anima popolare di questo Paese che fa sì che questo sia il paese dove non c'è altro matrimonio che tra uomo e donna, non c'è altra adozione che quella che riconosce al bambino il diritto avere un papà e una mamma, c'è una condizione per cui la tratta dei bambini per transazione finanziaria e commerciale, chiamata "utero in affitto", è punita dalla legge e dalle sanzioni. E queste sono conquiste di civiltà che uomini di sinistra dovrebbero garantire. Solamente i massoni possono sperare in una società in cui i bambini siano comprati e venduti.
alessandro cecchi paone 2
Ovviamente nel suo caso il matrimonio ha previsto un uomo e due mogli, la seconda delle quali è stata sposata in un casinò di Las Vegas ed esibita davanti al Papa nonostante la Congregazione per la Dottrina della Fede condanna quella relazione, la considera contraria i progetti di Dio e non riconosce quell'unione matrimoniale. Però il signorino sostiene che lui debba poter fare ciò che vuole, arrivando a sostenere che l'amore di una famiglia gay sarebbe «tratta di bambini».
Inutile, poi, è osservare con quanta malafede il signor Adinolfi non sappia far altro che insultare le famiglie gay nonostante il ddl Zan non parli neppure lontanamente di GpA (che è lui chiamare "utero in affitto", peraltro distorcendo di molto i fatti nel raccontare un qualcosa che non gli era mai interessato quando ad accedervi erano solo coppie eterosessuali).
MARIO ADINOLFI SELFIE HOT SENZA VELI
A proposito, lui è proprio certo che sia più importante fare discrimini sui genitali dei genitori piuttosto che preoccuparsi di quei bambini che vengono stuprati in famiglia, costretti alla prostituzione o fatti vivere in stato di abbandono? Davvero crede che l'unico senso della sua idea di "cristianesimo" sia quella di poter usare la religione come strumento d'offesa? E davvero non pensa si essere blasfemo nel diffamare Dio in diretta televisiva nominandolo invano per fini elettorali?