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    SI BALLA IL TOGA-TOGA! – SCONTRO TRA IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA CARLO NORDIO E L’ASSOCIAZIONE MAGISTRATI SUL CASO ARTEM USS, DOPO L’INIZIATIVA DISCIPLINARE PROMOSSA DAL MINISTRO NEI CONFRONTI DEI MAGISTRATI DI MILANO: “HO ESERCITATO LE MIE PREROGATIVE” – LA RISPOSTA DEL PRESIDENTE ANM, SANTALUCIA: “LE RIFORME SULLA MAGISTRATURA CI ALLONTANANO DALLA COSTITUZIONE. IN GIOCO È UN BENE COLLETTIVO L'INDIPENDENZA DELLE TOGHE”


     
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    Estratto dell’articolo di www.lastampa.it

    carlo nordio carlo nordio

     

    «Non c'è stato e non ci potrà mai essere alcun atto ministeriale che possa mettere in discussione l'indipendenza e l'autonomia della magistratura, patrimonio irrinunciabile della nostra democrazia». È quanto assicura il ministro della Giustizia Carlo Nordio in una lettera inviata all'assemblea dell'Associazione nazionale magistrati (Anm), dove era stato invitato a partecipare.

     

    La dichiarazione è una risposta all'iniziativa disciplinare promossa dello stesso ministro nei confronti dei magistrati di Milano per il caso Uss, che continua a generare polemiche. Artem Uss è l’imprenditore russo evaso dai domiciliari all’indomani del via libera della Corte d’appello di Milano alla sua estradizione negli Stati Uniti.

     

    GIUSEPPE SANTALUCIA GIUSEPPE SANTALUCIA

    «Le ultime vicende non possono rappresentare in alcun modo “un precedente non rassicurante”, come voi temete. E questo perché, come ho detto dal Palazzo di Giustizia di Milano, “non c'è e non c'è mai stata una contrapposizione”. C'è stato invece da parte del ministro l'esercizio di una prerogativa, nel rispetto dei doveri e delle funzioni attribuite dalla Costituzione» ha ribadito Nordio.

     

    «La prerogativa del Ministro del potere-dovere di intervenire, in una situazione in cui sia ravvisabile una condotta che potrebbe essere disciplinarmente rilevante. […]», ha chiarito il Ministro.

    ARTEM USS ARTEM USS

     

    Il presidente dell’Anm, Giuseppe Santalucia, ha messo in guardia sui rischi di tale iniziativa aprendo l'assemblea degli iscritti a Roma: «In gioco è un bene collettivo […] l'indipendenza dei magistrati, come singoli e come ordine, dal Potere politico». «La direzione in cui da anni si incamminano le riforme sulla magistratura ci sta allontanando progressivamente dal disegno della Costituzione. […]» continua Santalucia. […]

     

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