Maria Elena Pattaro per www.ilgazzettino.it
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Ricatto a luci rosse: un produttore di prosecco di Valdobbiadene è stato costretto a versare quasi 100mila euro per evitare che un video hot venisse pubblicato sui social. Era stato filmato in un albergo della Romania durante un rapporto sessuale con una 20enne del posto, organizzato da un suo conoscente rumeno.
All'ennesima richiesta del ricattatore il prosecchista aveva deciso che la misura era colma: quelle continue richieste di denaro accompagnate da pesanti minacce, lo avrebbero messo sul lastrico.
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Così, ad aprile del 2019 aveva raccontato tutto ai carabinieri. Da quella denuncia era partita un'inchiesta. La Procura di Treviso ha chiuso le indagini, coordinate dal pm Anna Andreatta, e ora si appresta a chiedere il rinvio a giudizio per estorsione aggravata e continuata di Casian George Pasca, 46 anni, difeso dall'avvocato Paolo Salandin.
L'incontro durante un soggiorno d'affari, poi le minacce
Tutto era iniziato con un soggiorno d'affari in Romania, nell'ottobre del 2018. L'imprenditore del prosecco viene accompagnato in Romania da Pasca: si erano conosciuti l'anno prima a Montebelluna e lo straniero si era offerto di fare da intermediario.
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Durante il soggiorno Pasca gli presenta una giovane del posto interessata a conoscerlo: i due escono a cena e la serata si conclude con un rapporto sessuale. Ma è una trappola, che gli costerà cara.
La notte piccante era stata filmata e il giorno dopo Pasca ha messo in moto il ricatto: 6mila euro per non pubblicare il video sui social. La vittima aveva accettato temendo che la sua ragazza potesse scoprire il tradimento.
Quello è stato l'inizio di un calvario durato sette mesi, durante i quali Pasca è riuscito anche a farsi assumere come bracciante senza aver mai prestato un solo giorno di servizio nei vigneti di Valdobbiadene.
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Non solo: si sarebbe fatto consegnare anche un furgone e un quad promettendo che li avrebbe fatti reimmatricolare in Romania e restituiti con targa rumena così da beneficiare di un'assicurazione a prezzi inferiori, stipulata in Romania.
Peccato che i veicoli non siano mai tornati al legittimo proprietario. Quasi 100mila euro la cifra che il prosecchista è stato costretto a consegnare, attraverso bonifici bancari e ricariche PostePay, a favore di Pasca o a persone riconducibili a lui.