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    UNA SCOPATA HABER-RANTE! NEL SUO PAZZESCO LIBRO ALESSANDRO HABER RACCONTA DI UNA CAMPORELLA NOTTURNA TRAGICOMICA: "USCIMMO CON ANTONELLA NUDI DALL’AUTO. CI APPOGGIAMMO AL PORTABAGAGLI PER FARE L’AMORE E, DOPO QUALCHE SPINTA DI TROPPO, L’AUTO COMINCIÒ A MUOVERSI. IL SUV SCIVOLO’ IN UN FOSSATO. RECUPERAMMO QUALCHE ABITO, MA LE MUTANDE, QUELLE NO. CONCLUDEMMO LA NOTTATA IN CASERMA E LÌ, COM’È NEL MIO STILE, ANDAI IN SCENA…"


     
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    Estratto dal libro “Volevo essere Marlon Brando (ma soprattutto Gigi Baggini) di Alessandro Haber

    HABER HABER

     

    (…) Decidemmo anche di sostituire la mia auto con una più grande e comoda. Andammo a ritirarla a Faenza da Paolo Tramonti, un amico che ha una concessionaria. Dopo aver trascorso la serata a una festa di beneficienza, dove acquistai un quadro da millecinquecento euro, verso mezzanotte riprendemmo la strada del ritorno con il nostro nuovo SUV. A un certo punto sull’E45 trovammo una deviazione che ci portò tra le colline.

     

    Era estate, il clima era piacevole, c’era la Luna, insomma la situazione era quella giusta. Allora eravamo al principio della nostra relazione per cui la passione scorreva abbondante nelle vene. Tra un tornante e l’altro i nostri motori iniziarono a scaldarsi e le chiesi se volesse fare delle “cosine”. Trovammo uno spiazzo sterrato tra il bosco e ci spogliammo in un secondo.

    HABER ANTONELLA BAVARO HABER ANTONELLA BAVARO

     

    Non c’era anima viva e ne approfittammo per uscire nudi dall’auto. Ci appoggiammo al portabagagli per fare l’amore e, dopo qualche spinta di troppo, l’auto cominciò a muoversi, all’inizio in maniera impercettibile, poi sempre più velocemente. Tentai di afferrarla in tutti i modi. “Prendi un sasso, prendi un sasso, porca puttana”, urlai ad Antonella ma non c’era che ghiaia.

     

    HABER CON LA MOGLIE ANTONELLA HABER CON LA MOGLIE ANTONELLA

    Il SUV da ventimila euro e il quadro da millecinquecento scivolarono in un fossato piuttosto profondo. Scesi facendomi largo tra i rovi per recuperare almeno i nostri abiti. La luce della Luna faceva intravedere qualcosa e presi a caso quello che c’era, dopodiché ci avviammo a piedi verso la statale per cercare di qualcuno che ci portasse dai Carabinieri a fare denuncia. Eravamo vestiti, ma le mutande, quelle no, non si sapeva che fine avessero fatto. Concludemmo la nottata in caserma e lì, com’è nel mio stile, andai in scena. Raccontai la verità e cioè che non c’eravamo fermati a vedere il panorama. Gli mimai tutto quello che era accaduto, scatenando le risate dei Carabinieri. Come se non bastasse, alla fine mi chiesero l’autografo e ci facemmo anche una foto tutt’insieme. Al momento dello scatto sussurrai ad Antonella: “E pensare che non sanno che sotto non abbiamo nulla”

    haber E LA moglie 2 haber E LA moglie 2 HABER E ANTONELLA BAVARO 5 HABER E ANTONELLA BAVARO 5

    HABER HABER

    alessandro haber alessandro haber

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    ALESSANDRO HABER IN UN DISEGNO DI RICCARDO MANNELLI ALESSANDRO HABER IN UN DISEGNO DI RICCARDO MANNELLI alessandro haber foto di bacco alessandro haber foto di bacco alessandro haber foto di bacco (2) alessandro haber foto di bacco (2) haber haber

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