Maurizio Stefanini per “Libero Quotidiano”
jeremy corbyn
E se lo stile di Trump diventasse un riferimento anche per chi è in teoria più lontano dal suo modello ideologico? Un primo esempio, a quanto emerge sulla stampa, potrebbe essere il leader laburista britannico Jeremy Corbyn. Molti politici al mondo hanno espresso o per lo meno fatto trapelare soddisfazione per l'elezione del tycoon alla Presidenza degli Stati Uniti: da Farage a Putin passando per la Le Pen, Salvini o il premier indiano Narendra Modi.
Altri pur non essendo del tutto in sintonia con la sua linea hanno trovato buone ragioni per instaurare con lui un buon rapporto da subito: dalla presidentessa di Taiwan Tsai Ing-wen, che sarebbe una liberal-progressista, ma il cui partito lotta per proclamare l'indipendenza definitiva da Pechino ed ha subito dunque telefonato a Trump dopo la sua vittoria per allargare il suo cuneo già esistente con la Repubblica Popolare; al giapponese Shinzo Abe, che teme il protezionismo di Trump ma a sua volta è interessato a mettere uno stop ai cinesi.
SLIM
Non manca chi proclama di essere un omologo di Trump all' estero, ma in genere con un profilo umano e professionale molto diverso, che converge solo per una ostentata allergia al politically correct, peraltro molto più forte che nell' originale. Rodrigo Duterte, eletto presidente con l' etichetta di «Trump filippino», era infatti un sindaco che combatteva la criminalità a colpi di squadre armate con la licenza di uccidere, e si è vantato di aver mostrato personalmente come si procede all'eliminazione fisica dei delinquenti.
Jair Bolsonaro
Jair Bolsonaro, il deputato che si è autoproclamato «il Trump brasiliano», è un ex-ufficiale dei paracadutisti che ha lodato il regime militare al potere tra 1964 e 1985, ed in più chiede pena di morte, castrazione chimica per gli stupratori, tortura per i narcotrafficanti e diritto dei proprietari a usare il fucile.
Corbyn non appartiene chiaramente a questo tipo di fauna politica. Gente che gli è vicina ha però confidato in condizioni di anonimato che starebbe pensando di imitare lo stile aggressivo verso i media che ha permesso a Trump di vincere. «Siamo stati costantemente sulla difensiva e non ha funzionato», avrebbe detto.
Duterte armi
Cosa confermata da sondaggi secondo cui solo per il 15% dei britannici potrebbe essere un premier migliore di Theresa May. «Proviamo a cambiare». «Let Corbyn be Corbyn» sarebbe il nome informale del progetto. Ovvero: «Corbyn è un leader non convenzionale, deve avere un approccio ai media non convenzionale». Insomma, un «Corbyn 2.0», del genere «se non puoi batterlo, copialo».
Un altro personaggio che caratterialmente è molto diverso da Trump ma che potrebbe essere costretto a imitarlo è Carlos Slim Helú: il miliardario messicano che dopo essere stato a lungo l'uomo più ricco del mondo è ora calato al quarto posto, un po' per la svalutazione del peso messicano, un po' per le leggi anti-trust varate per colpirlo. Molto più ricco di Trump, Slim ha un profilo riservato che è quasi l'opposto.
DONALD TRUMP STELLA SULL HOLLYWOOD BOULEVARD
Ma è il primo azionista del New York Times, con un pacchetto pari al 17% della proprietà. Per questo in campagna elettorale Trump lo ha duramente attaccato, accusandolo di essere il regista della campagna che il giornale stava facendo contro di lui a colpi di scandali sessuali, apposta per bloccare un «nemico del Messico».
Slim non ha risposto, ma dopo la vittoria di Trump ha sollecitato un incontro, e i due si sono così ritrovati a cenare assieme in Florida. «È un gran tipo», ha commentato Trump. Mentre in Messico per l’aumento dei combustibili sono in corso proteste che hanno provocato vari morti, su Twitter e Facebook venerdì scorso sono uscite degli hashtag che chiedono a Slim di candidarsi alle prossime presidenziali, secondo un suggerimento già venuto da alcuni sondaggi. «Sei tu il nostro Trump», è lo slogan.