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    SCUOLE CHIUSE - SUL NO ALLA RIAPERTURA, MALGRADO AZIENDE E UFFICI APERTI (A CHI LASCIO IL PUPO?), SONO STATI IRREMOVIBILI IL MINISTRO DELLA SANITÀ SPERANZA E IL MINISTRO PER GLI AFFARI REGIONALI BOCCIA, I PIÙ SINISTRORSI DELLA COMPAGINE GOVERNATIVA. CUI AGGIUNGERE LA MINISTRA AZZOLINA. E ANCHE COLAO È STATO D’ACCORDO SUL FATTO CHE LE NOSTRE STRUTTURE SCOLASTICHE SONO DISASTROSE, LE CLASSI SONO NUMEROSE E L’ITALIA CONTA GLI INSEGNANTI PIÙ ANZIANI D’EUROPA


     
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    GIUSEPPE CONTE ROBERTO SPERANZA GIUSEPPE CONTE ROBERTO SPERANZA

    DAGONEWS

    Sul no alla riapertura immediata delle scuole sono stati irremovibili il ministro della Sanità Roberto Speranza e il ministro per gli Affari regionali e Autonomie Francesco Boccia, i più sinistrorsi della compagine governativa. Cui aggiungere la ministra grillina dell’Istruzione Azzolina.

     

    francesco boccia francesco boccia

    E anche Colao è stato d’accordo sul fatto che le nostre strutture scolastiche sono disastrose, le classi sono numerose e mancano i requisiti per il distanziamento sociale. Inoltre, l’Italia conta gli insegnanti più anziani d’Europa con un’età media di 49 anni.

    LUCIA AZZOLINA LUCIA AZZOLINA

     

    Alla domanda: se si dà il via libera ad aziende ed uffici a chi si affidano i figli? Conte e compagnucci hanno risposto che non si poteva non farlo per ragioni competitive visto che l’industria europea è già attiva.

     

    E' FINITO L'ANNO SCOLASTICO

    Corriere.it

     

    Colao Colao

    «Ragionevolmente avremo scuole chiuse sino a fine anno scolastico». Lo ha detto il premier, Giuseppe Conte, in conferenza stampa. «Il rischio sarebbe elevatissimo di far rialzare la curva del contagio, se riaprissimo le scuole, soprattutto in questa fase - aggiunge —. Avremmo una nuova esplosione, dicono gli esperti, nel giro di una o due settimane».

     

    bambini tornano a scuola in danimarca bambini tornano a scuola in danimarca

    In serata, è arrivata anche una presa di posizione da parte della titolare del dicastero della Scuola. «In queste settimane», aggiunge la ministra, «il Governo non ha mai smesso di pensare alla scuola e non lo farà mai. Anche per questo vogliamo assumere, per il prossimo anno scolastico, più docenti possibili, a partire dai precari».

     

    didattica online 1 didattica online 1

    Quanto alla necessità di tenere chiuse le scuole, per Azzolina è «un grande dolore»: «Tutti gli scenari elaborati dal comitato tecnico-scientifico», spiega, «sconsigliano la riapertura delle scuole se non vogliamo vanificare gli sforzi fatti da milioni di italiani e mettere a rischio la salute di tanti». «Occorre lavorare rapidamente per settembre», aggiunge, «lo stiamo facendo. Presto avremo le prime proposte».

     

    Maturità «in presenza», c’è l’ok del comitato tecnico-scientifico

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    Nel suo post su Facebook, Azzolina ha annunciato che gli esami di maturità si potranno svolgere in presenza. «Lavoriamo sugli Esami del secondo ciclo in presenza», ha scritto, «siamo convinti di poterli garantire in sicurezza, il comitato tecnico-scientifico ci ha dato il via libera».

     

    L’età di insegnanti e presidi

    «C’è un rischio calcolato in questo settore con personale di una certa età», ha detto il presidente del Consiglio Conte in conferenza stampa. Secondo i dati degli osservatori internazionali dell’Ocse, l’Italia conta infatti gli insegnanti più anziani d’Europa con un’età media di 49 anni.

     

    scuola scuola

    Più della metà dei docenti già avanti nella carriera e over 50. Più precisamente gli insegnanti over 50 sono il 49 per cento, quasi la metà secondo l’ultima rilevazione del programma Talis che risale al 2018. Gli insegnanti da sottoporre a test e sorveglianza dunque - considerando quelli sopra i 55 anni - potrebbero arrivare anche al 30 per cento del totale.

     

    liceo liceo

    Se si analizza l’anagrafe dei presidi, nonostante l’arrivo di quasi 3000 nuovi dirigenti lo scorso anno, sono ancora più in là con l’età: il 46 per cento ha più di 60 anni e un altro 20 circa tra i 55 e i 60: se per i professori sono immaginabili forme di didattica a distanza, è più difficile che i presidi possano restare in remoto a gestire la ripartenza delle loro scuole.

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