Estratto dell'articolo di Augusto Minzolini per “il Giornale”
sergio mattarella al teatro ariston sanremo 2023 1
Per molti il fatto che i consiglieri di amministrazione Rai, cioè i rappresentanti dei partiti, siano venuti a conoscenza della partecipazione del Capo dello Stato solo poche ore prima dell’inizio del Festival di Sanremo significa poco. Una quisquilia, una delle tante querelle che hanno fatto la storia dell’azienda di viale Mazzini.
In realtà offrono uno spaccato reale su chi conta davvero nella tv pubblica, cioè nella più grande industria culturale del Paese.
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Sono loro che si sono presentati sotto gli occhi benevoli del capo dello Stato come i depositari dello spirito della Nazione, magari - ma questa è solo una suggestione - contro quelli che vogliono modificare la nostra Carta. Come se dopo tanti discorsi sulle riforme ipotizzare qualche cambiamento possa essere considerato un attentato: e pensare che sono stati gli stessi padri Costituenti a dettare le regole per aggiornarla.
SERGIO MATTARELLA - LUCIO PRESTA - ROBERTO BENIGNI
Pure la presenza di Mattarella ha avuto una valenza sul piano della comunicazione: è stata - altra suggestione - una risposta indiretta e subliminale a chi aveva criticato la presenza di Zelensky al festival osservando che un capo dello Stato non va ad un festival di canzonette. A questo punto se c’è stato il presidente italiano perché non poteva fare la sua apparizione anche quello ucraino?
Ecco i Presta e i Beppe Caschetto (per fare un altro nome), con gli artisti, i giornalisti, i cantanti che rappresentano, sono quelli che in fondo hanno le chiavi del cappello culturale del festival come pure della tv pubblica. Sono i padroni di casa coperti dall’anonimato. E possono infischiarsene del cda, del presidente o dell’ad della Rai: quelli passano con le legislature, loro no.
sergio mattarella carlo fuortes marinella soldi
E hanno sostituito il potente «partito Rai» che ha assicurato l’egemonia della sinistra sulla tv pubblica per decenni. Solo che quel partito era dentro l’azienda, ne interpretava lo spirito a suo modo, loro invece ne sono fuori.
E, al di là della bravura dei nuovi Mangiafuoco dello spettacolo, se giocare un simile ruolo nella tv commerciale è legittimo - ci mancherebbe! - tanta influenza sulla tv pubblica fa sorgere il dubbio che i discorsi in Parlamento sull’imparzialità della Rai e sulle direttive che dovrebbe dare all’azienda la commissione di Vigilanza, siano solo fiato sprecato.
VOLODYMYR ZELENSKY
2. SE I DEM RIPARTONO DA NANI E BALLERINE
Estratto dell'articolo di Alessandro Sallusti per “Libero quotidiano”
Una volta si diceva “nani e ballerine”, oggi parliamo di “attori e influencer” ma la sostanza non cambia. Ci riferiamo allo spettacolo che si fa politica, ma anche fin qui nulla di nuovo. La cosa però cambia se la politica si affida al puro spettacolo per coprire i suoi vuoti di contenuti e le sue incapacità. Cosa intendo?
MEME SU CHIARA FERRAGNI E MATTEO MESSINA DENARO - BY GRANDE FLAGELLO
Che una volta la sinistra parlava per bocca di Antonio Gramsci ed Enrico Berlinguer mentre oggi fa sue e rilancia in chiave anti destra – non sappiamo quanto autorizzata - le parole pronunciate sul palco del Festival di Sanremo da un attore giullare, Roberto Benigni, e da una star del web esperta in cosmesi e biancheria intima, Chiara Ferragni, il primo a parlare del perché non bisogna toccare la Costituzione, la seconda della libertà delle donne, anche quella di andare in giro seminude.
Ora, a parte che non risulta da nessuna parte che le destre non amino la nostra Costituzione e tantomeno la libertà delle donne - una di loro, Giorgia Meloni, si è presa addirittura la libertà di diventare Presidente del Consiglio- non è vero che la sinistra, alla pari dei sacri padri costituenti, ritenga “immodificabile” la Costituzione tanto che per ben cinque volte dalla sua entrata in vigore prima il Pci, poi il Pds e infine il Pd hanno provato a cambiarla senza però venirne a capo.
MEME SULL ABITO DI CHIARA FERRAGNI A SANREMO
A parte tutto questo è sempre più evidente l’inutilità che il Pd si tormenti a cercare un segretario leader se poi i loro punti di riferimento sono due simpatici e bravi miliardari, Benigni e Ferragni, che dietro lauto compenso si prestano a salire sul palco per recitare la parte di quelli politicamente corretti e quindi per definizione una parte di sinistra.
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MEME SU ZELENSKY A SANREMO BY CARLI mattarella presta benigni sergio mattarella a sanremo 2023 TANK IS NOT DEAD - MEME BY EMILIANO CARLI morandi ferragni sergio mattarella amadeus laura mattarella