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    SE CATTOLICA DIRÀ SÌ ALL'OPS DI INTESA POTREBBE SCATTARE UN EFFETTO DOMINO TRA I SOCI DEL ''CAR'', IL PATTO DI CONSULTAZIONE DEGLI AZIONISTI DI UBI - LA FONDAZIONE BANCA DEL MONTE DI LOMBARDIA È ORIENTATA ALL'ADESIONE, METTENDO DAVANTI A UN VICOLO CIECO LA FONDAZIONE CUNEESE: HANNO LO STESSO ADVISOR PER LA DECISIONE, SOCIÉTÉ GÉNÉRALE, E NON SAREBBE AGEVOLE SPIEGARE AL MEF (CUI SPETTA LA VIGILANZA SULLE FONDAZIONI) SCELTE DIAMETRALMENTE OPPOSTE PARTENDO DA CONSIDERAZIONI TECNICHE IDENTICHE


     
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    Bedoni Bedoni

    Francesco Spini per ''La Stampa''

     

    Quella di lunedì rischia di essere una data importante per l' Ops di Intesa Sanpaolo su Ubi Banca. A Verona si riunisce il cda di Cattolica Assicurazioni.

    Nell' occasione la compagnia, oltre a dirimere questioni tecniche legate all' aumento di capitale da 500 milioni come ad esempio il diritto di recesso (già calcolato in 5,47 euro, e dunque inferiore ai 5,5 euro cui Generali sottoscriverà la tranche dedicata da 300 milioni) affronterà il nodo dell' offerta di Intesa.

    ubi - Victor Massiah, Letizia Moratti e Andrea Moltrasio ubi - Victor Massiah, Letizia Moratti e Andrea Moltrasio

     

    Cattolica ha l' 1% di Ubi Banca e quella che dovrebbe delinearsi in consiglio sarebbe la probabile consegna di tale pacchetto all' offerta di Messina. La mossa, se confermata, potrebbe avere un effetto domino dentro il «Car», Comitato azionisti di riferimento, il patto di consultazione che coagula il 19% (inclusa Cattolica) che fino ad oggi ha espresso parere negativo all' Ops. Tra i pattisti, a valutare il da farsi, si trovano anche le due principali fondazioni azioniste: Banca del Monte di Lombardia e la piemontese Crc.

     

    Il presidente dell' ente pavese, Aldo Poli, è anche vice presidente vicario di Cattolica, visto che la sua fondazione è seconda azionista. Se, come diversi osservatori ipotizzano, il suo Ente seguisse le orme della compagnia, metterebbe alle strette anche la fondazione cuneese.

     

    carlo messina carlo messina

    Pavia e Cuneo, infatti, hanno lo stesso advisor per la decisione, Société Générale, e non sarebbe agevole spiegare al Mef - cui spetta la vigilanza sulle fondazioni - scelte diametralmente opposte partendo da considerazioni tecniche identiche. A Cuneo, intanto, sale la tensione sul da farsi. Due parlamentari della Lega, Giorgio Maria Bergesio e Flavio Gastaldi, chiedono «attenzione e maggiore trasparenza in relazione» all' Ops di Intesa su Ubi «con la promozione di un tavolo di informazione e confronto a livello territoriale con le principali istituzioni coinvolte e in particolare con la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo».

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