Estratto dell’articolo di Ilvo Diamanti per “la Repubblica”
GLI ITALIANI E GLI AIUTI MILITARI ALL UCRAINA
[…] il consenso degli italiani verso la decisione del governo di inviare aiuti militari in Ucraina, dopo l’intervento della Russia nel febbraio 2022, ha fatto osservare diverse variazioni, nel corso dei mesi seguenti, come emerge dai sondaggi condotti da Demos-LaPolis (Università di Urbino).
[…] Così, nell’ultimo anno, abbiamo assistito a variazioni continue nell’orientamento dei cittadini, che hanno, comunque, dimostrato un consenso sempre elevato. Anche se mai dominante. All’inizio, nella primavera del 2022, infatti, appariva – di poco superiore al 50%. E, comunque, non è mai sceso al di sotto del 40%.
giorgia meloni zelensky
È, peraltro, significativo come il sostegno all’invio di aiuti militari, dopo aver toccato livelli molto alti, durante l’estate del 2023, sia sceso in modo significativo, in autunno. Quando l’attacco di Hamas a Israele e la conseguente reazione, concentrata sulla Striscia di Gaza, hanno spostato altrove, cioè verso Medio Oriente, il baricentro dell’attenzione e delle preoccupazioni […].
Tuttavia, le divisioni, nella società, a questo proposito, nel corso dei mesi sono divenute profonde ed evidenti. In particolare, sotto il profilo politico. E attraversano all’interno gli stessi partiti. Distanziando i gruppi dirigenti dalla loro base. Nonostante che in Parlamento, nei giorni scorsi, il Pd si fosse astenuto sulla consegna di armi a Kiev, i suoi elettori sembrano orientati diversamente.
GLI AIUTI MILITARI ALL UCRAINA TRA GLI ELETTORI DEI PRINCIPALI PARTITI
Sugli aiuti militari all’Ucraina, infatti, il maggior grado di favore è espresso proprio dagli elettori del Pd: 56%. Mentre, simmetricamente, la base dei partiti del governo di centro-destra, al proposito, manifesta un consenso più limitato e di misura analoga. Fra il 45% (FdI e Fi) e il 48% (Lega). In fondo a questa graduatoria, troviamo il M5S. Poco più di un terzo, fra i suoi elettori, infatti, si dice d’accordo sugli aiuti militari a Kiev. Un altro aspetto che sottolinea e marca le differenze fra i cittadini, oltre alla posizione politica, è l’età.
[…] Il massimo grado di approvazione verso i provvedimenti del governo, e quindi verso il sostegno militare all’Ucraina, si osserva nelle classi di età “opposte”. Fra i più giovani, sotto ai 30 anni (46%), e, soprattutto, fra gli anziani, oltre i 65 anni (50%). Se associamo l’età alla professione, questa distinzione “comune” diviene ancora più evidente, in quanto il sostegno più elevato caratterizza gli studenti (52%) e i pensionati (50%). Queste “analoghe diversità” contribuiscono a spiegare come le differenze di atteggiamento riflettano un comune problema.
VOLODYMYR ZELENSKY E GIORGIA MELONI A VILNIUS - MEME
L’in-sicurezza. Che, naturalmente, pervade gli anziani, i quali vedono e hanno di fronte un futuro “corto”. E i giovani, che, invece, hanno davanti un futuro “lungo”. Un “orizzonte ampio”, Ma, al tempo stesso, “oscuro”. Senza certezze. “In tempo di guerre” […] l’insicurezza assume colori politici e tratti generazionali definiti. E contribuisce ad accentuare il disincanto verso i Paesi teatro di invasioni, come l’Ucraina. Soprattutto, ma non solo, fra gli elettori di centro-destra. Di generazioni opposte. Fra i più giovani e i più anziani. […]
GLI AIUTI MILITARI ALL UCRAINA PER FASCIA D ETA' rishi sunak joe biden giorgia meloni jens stoltenberg volodymyr zelensky vertice nato di vilnius volodymyr zelensky giorgia meloni vertice nato vilnius