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    1. SE I ‘DUOMOSESSUALI’ SONO FUGGITI A IBIZA E I MENEGHINI COL DANE’ SONO IN RITIRO SPIRITUALE A PORTO CERVO, A TENERE VIVA MILANO CI PENSA LA COMUNITÀ DEI LATINOS 2. I “SUDAMERICANS” DI SALSA E DI MERENGUE TRASLOCANO CHIAPPE E BAGAGLI VICINO ASSAGO DOVE LI ASPETTA “LATINOAMERICANDO”, UN GRANDE FESTIVAL SUL SUDAMERICA 3. LA MANIFESTAZIONE È L’UNICA SALVEZZA PER CHI RESTA IN CITTÀ E CERCA UN PO’ DI ORMONI IN LIBERTÀ. ANCHE PERCHE’ QUEST’ANNO VA DI MODA IL BALLO STILE “SODOMIA DI COPPIA”: LUI DEVE ACCHIAPPARE LEI DI SPALLE E INIZIARE A SPINGERE E A RAVANARE 4. L’EVENTO SI POPOLA DI ITALIANI AFFAMATI DI GNOCCA LATINA, SIGNORE “PERPENE” IN CERCA DI STALLONI DEL CARIBE, CURIOSI A CACCIA DI TRANS COLOMBIANE E PERUVIANE


     
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    Alberto Dandolo per Dagospia

     

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    In barba alla crisi, alla recessione che incombe e ai tassi di disoccupazione che farebbero rabbrividire anche il più ottimista dei fan di Pittibimbo, la capitale economica del nostro sgangherato Paese, l’epicentro delle operazioni finanziarie, la città della Borsa e della moda, dell’Expo e degli “inciuci” ad esso correlati, sapete che fa ( oltre ai saldi) in sti giorni di afa e Mondiali? …Lavora indefessamente?  Cerca le soluzioni ai suoi problemi? E’ tutto un brulicare di vita e di iniziative? Di manifestazioni culturali e di eventi “acchiappa-turisti”? Macchè!

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    Milano da qualche giorno è ufficialmente “chiusa per ferie”. E un graduale ma inesorabile processo di desertificazione sta colpendo la città di Don Abbondio Pisapia.

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    Causa ramadan, anche la folta e vivace comunità arabo-meneghina se ne sta chiusa in casa tra preghiere, digiuni diurni e grandi abbuffate notturne. I locali della cosiddetta movida faticano a fare più di una decina di scontrini a sera e sabato notte in quel di Corso Buenos Aires, oltre ad un paio di fulminati mezzi ‘mbriachi, è stata avvistata a farsi selfie e video col cellulare solo la rediviva coppia Wanna e Stefania Marchi. Attorno a loro il vuoto. Il deserto. Serrande abbassate e desolate.

     

    I milanesi infatti hanno già adagiato le loro chiappe (rassodate da un inverno di dure fatiche in palestra) nei vicini mari liguri o nei più lontani “litorali” pugliesi e i più “fortunati “si stanno già a spalmare litrate di crema solare nella cafonalissima Ibiza o nella tamarissima (e drogatissima) Miami.

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    L’autoproclamatasi “Milano che conta” invece si è già trasferita in quel di Porto Cervo e dintorni, a farsi lobotomizzare quel po’ di “coscienza residua” dalle feste varie e avariate dei Briatori, dei Vacchi, degli Smaila e di un nugolo di miliardari russi e sauditi. E anche la potente comunità gaya è già “espatriata” in quel del litorale toscano. Torre del Lago in primis.

     

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    Solo la frangia estrema della sinistra sinistata e salottiera è rimasta in città. I sinistrati si palesano solo nel tardo pomeriggio, quando l’aria rinfresca. Li trovi tutti allo Spazio Beltrade di via Oxlia a discettare di film d’essai o dell’ultima imperdibile fatica di Marina Abramovic. A spettegolare di Pittibimbo e del Banana,che per loro sono ovviamente la stessa cosa.

     

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    Ma per fortuna a Milano è rimasta almeno l’enorme e vivace comunità latina che, come ogni anno, organizza il più grande Festival europeo dedicato al Sud America: il LatinoAmericando. Il tutto si svolge in un enorme spazio in prossimità del Forum di Assago ed è una vera esplosione di vita e colori, di musica, sesso e alcol.

     

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    Il Festival dura due mesi ed è l’unica alternativa per chi resta in città. Sull’enorme palco principale sono in calendario i concerti dei mejo artisti e band latine: da Los 4 al Grupo Niche, da Ana Tijoux a Mauricio a Palo de Agua, al Baletto Cultural Bolivia fino al gran finale il 18 agosto con Guadalupe Omexochiti.

     

    Qui ci sono tanti stand quanti i paesi del Latino America: dal Messico all’Argentina, senza esclusione alcuna. Ogni padiglione offre la sua cucina tipica. Il tutto annaffiato da fiumi di birra e sangria e da musica e balli a go go.

     

    Qui si riversano anche migliaia di nostri connazionali amanti del genere. Uomini alla ricerca di gnocca latina e signore e signorine “affamate” di “pudenda” caraibica e brazilera.

    Il ballo che quest’anno va di più è una sorta di “sodomia di coppia” (vedi foto). In sostanza il maschietto avvinghia la donna da dietro con vigore e inizia a “ravanare” sul Lato B di lei il suo (nel frattempo turgido) Lato A.

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    Al LatinoAmericando abbondano anche le trans. Tutte le mejio transessuali brasiliane e peruviane, cubane e equadorene qui sono di casa. E per loro quest’evento è soprattutto fonte di lavoro e di reddito. Quando infatti il tasso etilico inizia a salire e gli istinti si disinibiscono ecco che gli eterosessuali ( per mancanza di prove) de ‘noantri abboccano ai piaceri in vendita delle signorine con le tette al silicone e col fallo tra le gambe.

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