Estratto dell’articolo di Giuseppe Colombo per “la Repubblica”
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Il rischio che i soldi messi in cassa contro il caro bollette possano bastare al massimo fino a primavera prende forma nella premessa della Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza. È qui che il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti scrive che "al più tardi" a fine marzo si valuterà se serviranno altri aiuti per le famiglie e le imprese. Il condizionale è legato all'andamento della crisi del gas, ma la vulnerabilità delle prime risposte è stata già messa in conto.
E il ragionamento è legato ai soldi perché il decreto Aiuti quater e la legge di bilancio hanno una dote complessiva di circa 30 miliardi per coprire le spese fino alla fine del 2023. Quest'anno Mario Draghi di miliardi ne ha dovuti spendere il doppio.
L'argine contro l'inflazione può essere irrobustito, ma i margini sono stretti perché il deficit per il prossimo anno è stato già portato al 4,5% e il Pil non può essere ritenuto una leva affidabile.
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Tra conti pubblici da tenere in ordine e il rischio recessione bisogna attrezzarsi con poco. E si parte subito, con un nuovo decreto Aiuti atteso la settimana prossima sul tavolo del Consiglio dei ministri. L'extragettito a disposizione ammonta a 9,1 miliardi ed è questa la cifra contenuta nella relazione che il Parlamento dovrà approvare per sbloccare le risorse. Il provvedimento assorbirà circa sette miliardi, mentre due copriranno in anticipo alcune spese previste per l'anno prossimo.
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Dentro al decreto ci sarà la proroga dello sconto da 30 centesimi per un litro di benzina e diesel fino al 31 dicembre, ma anche il rifinanziamento fino a fine anno dei crediti d'imposta per l'acquisto di gas ed elettricità in favore delle imprese e delle attività come i ristoranti e i bar. Due miliardi andranno al Gse, il Gestore dei servizi energetici, a copertura delle spese sostenute negli scorsi mesi per comprare il gas necessario a riempire gli stoccaggi. [...]
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La necessità di fare presto è spinta dagli industriali e dai sindacati, che chiedono misure strutturali e non interventi spot. La premier Giorgia Meloni rassicura sul fatto che i soldi non saranno sprecati con i bonus, rivendica di affrontare con tempestività il caro bollette, ma la partita si gioca su un campo più largo: la manovra. Se il decreto Aiuti quater per tamponare l'emergenza a dicembre è di fatto pronto, la legge di bilancio è ancora appesa alle soluzioni da trovare sui capitoli che non riguardano l'energia. Al ministero dell'Economia è stato definito un impianto di massima: circa nove miliardi si aggiungeranno ai ventuno che saranno riversati sulle bollette. Il totale fa trenta miliardi e per arrivare a questo importo si scaverà tra i risparmi di spesa, oltre a ridimensionare il superbonus e, in forma più lieve, il reddito di cittadinanza, oltre a interventi fiscali come la voluntary disclosure. [...]
giorgia meloni parla con giancarlo giorgetti alla camera giancarlo giorgetti e matteo salvini
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