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    IL RI-PORNO DELLE FEMMINISTE - SONO LE DONNE A TENERE A GALLA IL PORNO, CON CIOFECHE COME LE “50 SFUMATURE”


     
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    Yasmine Alibhai Brown per The Independent - Trad. di Carlo Antonio Biscotto per Il Fatto Quotidiano

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    Alla cerimonia di consegna dei premi Bafta, è stata Romola Garai che aveva partorito appena due mesi prima, a far ridacchiare i presenti raccontando una storiella di cattivo gusto: "Per mia sfortuna mi hanno messo 23 punti nella vagina. Pensavo sarebbe passato molto tempo prima che trovassi la forza di farmi due risate. Ma le nomination di stasera mi hanno dimostrato che mi sbagliavo".
    Poche donne quella sera hanno riso insieme a lei. Ma pare che l'aver messo al mondo una femminuccia abbia incoraggiato Romola Garai a vedere le cose da una prospettiva politica maggiormente femminista.

    D'altro canto Romola è una donna molto versatile, un'attrice eccellente e una vera bellezza, cosa questa che sul piano professionale non dovrebbe contare, ma che in realtà conta e non poco, qualunque sia il mestiere che le donne facciano. Sebbene appaia nella serie anni 50 The Hour con abiti sempre attillatissimi e seducenti e con le labbra di un rosso acceso, si è unita alla crociata contro le riviste misogine per soli uomini e contro i supermercati che le vendono. Questa settimana le militanti di "Lose the Lads' Mags" (Abbasso le riviste per soli uomini, ndt) hanno deciso di prendere di mira la Tesco.

    Sostengo queste sorelle incondizionatamente, anche se temo che questo genere di protesta possa essere miope, ingenua o, peggio ancora, falsa. Le scelte di vita di Romola rivelano in quali e quanti modi, consciamente e inconsciamente, le donne sono colluse con il sessismo, a volte a scopo di autopromozione, altre volte perché non riescono a opporsi alle pressioni culturali e agli imperativi della cosiddetta modernità. È la stessa Romola ad ammettere: "Sono stata parte del problema. Ora vorrei dare un contributo alla soluzione del problema". Romola desidera che sua figlia cresca in un mondo nel quale le donne non vengano umiliate. E fin qui tutte o quasi d'accordo. La stessa cosa la pensano milioni di donne e anche di uomini.

    Ma il problema non riguarda solo il fatto che molti uomini affetti da qualche patologia sessuale sentono il bisogno di posare il loro sguardo lascivo sul corpo delle donne o di guardare film porno hard e talvolta di tradurre in comportamenti reali le loro fantasie di violenza sessuale. Il problema riguarda anche tutte quelle donne che accettano questa visione della sessualità, nella loro testa e a volte nella vita reale.

    Il business del porno sarebbe morto da tempo senza la partecipazione femminile. Ora che la pornificazione della società è diventata così pervasiva e profonda, non possiamo sottrarci al dovere di occuparci dei molti modi in cui le donne appoggiano il male invece di combatterlo. Lo squallido libro Cinquanta sfumature di grigio, sta per diventare un film.

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    La regia è stata affidata a una donna, Sam Taylor-Wood. Secondo i fan sarebbe una dimostrazione di liberazione sessuale oltre che la prova che oggi il porno è in mano alle donne. Eppure le militanti che si battono contro le riviste per soli uomini non hanno mosso un dito per condannare la trilogia di E.L. James letta da milioni di giovani donne che ora pensano sia fico e sexy farsi mettere le manette e picchiare da un maschione prepotente.

    Aggiungo che non si parla mai delle riviste per donne, grottescamente sessiste, nelle quali il corpo della donna diventa un pezzo di carne e il contenuto sessuale fa a gara con quello delle riviste per soli uomini. Poi c'è il porno in Internet che esibisce quanto di più perverso e depravato c'è nel sesso, ed è in crescita esponenziale tra le donne che, a forza di guardare scene di violenza, sono diventate insensibili e incontrano sempre maggiori difficoltà a trovare soddisfazione in un rapporto. Oggi molte donne consumano sesso alla svelta e con facilità e senza alcun investimento emotivo. Esattamente come hanno sempre fatto diversi uomini.

    Le ricerche ci dicono che esiste un rapporto impalpabile, ma reale tra l'oggettivazione della donna e la violenza contro le donne. Secondo le risultanze di alcune recenti indagini, le giovani donne hanno più probabilità delle donne più mature di essere vittime di violenza domestica e sessuale. Il sessismo, palese e occulto, dei media e il porno spingono gli uomini a maltrattare e a violentare le donne.

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    Ma senza affrontare il nodo del ruolo svolto dalle donne, non facciamo che ripetere lo stesso errore delle femministe di un tempo. La realtà è che le donne non possono chiamarsi fuori e dirsi del tutto innocenti. Devono essere oneste sul tema della loro complicità. Le attrici, le modelle, le pubblicitarie, le dirigenti, le consumatrici mettendosi insieme possono sconfiggere la piaga del porno.

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