Pasquale Napolitano per “il Giornale”
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La strada verso l'obbligo del super green pass a tutti i lavoratori è imboccata. Il governo studia i numeri. Per capire fino a che punto si possa tenere la situazione nell'ambito del rischio calcolato. Sono tre i parametri che governo e Iss monitorano: velocità del contagio, ricoveri e terapie intensive.
La soglia critica sul numero giornaliero di positivi è stata già abbondantemente superata. La variante Omicron galoppa. L'asticella dei 100mila positivi al giorno è stata superata. Il bollettino di ieri fa registrare un nuovo picco: 141.262 i nuovi contagi da Covid nelle ultime 24 ore.
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Nelle prime due settimane di gennaio i numeri sono destinati a raddoppiare. La prima spia rossa è accesa. Ma anche le altre due variabili, ricoveri e terapie intensive, iniziano a lampeggiare. La soglia del 15 % (occupazione dei posti letto per covid) è già oltrepassata. Anche se di poco, si attesta al 16% l'occupazione dei posti letto per covid, ma si è già oltre il limite.
Il vero indicatore, che potrebbe però spingere il governo ad anticipare i tempi dell'introduzione dell'obbligo del super green pass a tutti i lavoratori, è sulle terapie intensive: nell'ultimo report dell'Agenas la soglia critica del 10 % è già superata. La media nazionale oscilla tra il 12% e il 13 %. Il campanello d'allarme è scattato. Ma - secondo fonti del governo - il limite da non superare è fissato al 25% dell'occupazione dei posti in terapia intensiva. Una soglia ancora distante.
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Che però non lascia tranquilli: la velocità di contagio è impressionante. E dunque quella soglia del 25% può essere raggiunta in tempi brevi. C'è un altro dato che fa crescere i timori: nell'ultimo mese il tasso di ricovero nella fascia di età con più di 80 anni per i non vaccinati (568 per 100 mila) è otto volte più alto rispetto ai vaccinati completi da almeno 120 giorni e 41 volte più alto rispetto ai vaccinati con booster.
Nell'ultimo Consiglio dei ministri il governo ha deciso di congelare (rinviare) la decisione sull'estensione sui luoghi di lavoro del super green pass obbligatorio. Il muro di Lega e Cinque stelle ha imposto il rinvio. Questione di giorni. Perché la direzione è chiara. Anche il premier Mario Draghi è convinto che l'unica strada per neutralizzare l'avanzata del virus sia l'estensione sul lavoro del pass vaccinale. Il tema sarà riproposto nella prossima riunione del governo che dovrebbe tenersi il 5 gennaio.
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Mentre si ragiona anche su un'altra ipotesi: quarta dose con vaccino aggiornato per Omicron. È un'opzione sul tavolo del commissariato per l'Emergenza. Con lo sguardo attento sui numeri, l'esecutivo studia i punti critici del provvedimento, che estende l'obbligo del super green pass per i lavoratori. Il decreto avrà un impatto su una platea di 3 milioni di lavoratori ancora senza copertura vaccinale.
Dopo sanitari, forze dell'ordine e insegnanti, il governo prepara l'estensione per le altre categorie. La strada sarà ancora una volta l'applicazione di un «obbligo graduale». Gli ostacoli sono di varia natura. Il primo nodo da sciogliere riguarderà l'indennizzo. Dovrà essere inserito o no accanto all'obbligo l'indennizzo per gli effetti collaterali? O basterà la sentenza della Corte costituzionale che obbliga lo Stato a risarcire i danni e gli effetti collaterali da vaccino? È materia su cui stanno lavorando i tecnici di Palazzo Chigi.
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Secondo nodo: gli esoneri. Tra i lavoratori che sarebbero obbligati alla vaccinazione una quota ne sarebbe esentata per ragioni di salute. C'è il rischio di paralizzare l'attività in alcuni settori della Pa (Tribunali). Rischio che va evitato con un periodo di transizione: l'obbligo del super green pass per i lavoratori non entrerà in vigore subito ma a inizio del mese di febbraio.