Estratto dell’articolo di Mario Baudino per www.lastampa.it
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[…] Philippe Sollers (pseudonimo di Philippe Joyaux,) è stato uno dei più influenti intellettuali e scrittori francesi, di cui ha condiviso e forse ispirato vizi e virtù – per esempio quando si schierarono a difesa di Cesare Battisti, il terrorista pluriomicida riparato a Parigi e successivamente in Brasile. E tuttavia la sua scomparsa, - a 86 anni, qualche giorno fa – da noi è passata sostanzialmente inavvertita, a differenza ovviamente che in Francia.
Sollers ha scritto moltissimo, e non solo opere letterarie fortemente sperimentali, ma anche per il teatro e per i giornali, come Le Monde des Livres o il Nouvel Observateur. Quest’ultimo lo ha salutato con un lungo necrologio che comincia con una definizione singolare: «papista e sporcaccione» (detto con grande affetto) sottolineando la sua concezione gioiosa e per nulla perbenista del sesso, che per lui rappresentava un grimaldello contro le trappole sociali e culturali, ma anche la conversione religiosa, dopo tante avventure.
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Che poi amasse stupire, è indubbio. […] Sollers era inafferrabile, e beffardo, come beffarda – o tragicomica – era la sua idea di letteratura. Il romanzo più importante Femmes (1983, tradotto da noi anni dopo per l’editore Tullio Pironti, sperimentale e persino metafisico) non fu certo un best seller. In italiano venne anche tradotto Paradis, un flusso di coscienza fra Dante e Artaud scritto senza punteggiatura.
Sono ancora disponibili Il mirabile Casanova, tra saggio e fiction dedicato all’avventuriero veneziano, e alcuni testi su pittori come Bacon o Cezanne. Insomma, in libreria è come se non esistesse – o quasi -, e da tempo. Ma Sollers va oltre i romanzi; ha incarnato una certa figura di intellettuale che fa della propria libertà una condizione assoluta, che non si nega neppure a manifestazioni di irresponsabilità, perché le considera, al fondo, metafore. Una figura che sembra irrimediabilmente al tramonto.
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Proprio sul “Nouvel Observateur” Didier Jacob, autor del lungo necrologio, gli ricorda che lo intervistò dopo le feroci polemiche che seguirono alla pubblicazione di Il Consenso, libro in cui Vanessa Springora denuncia il rapporto che la legò ancora minorenne a Gabriel Matzneff, fino a quel momento stimatissimo scrittore, travolto di lì in poi dall’accusa di pedofilia.
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C’era tuttavia un curioso precedente, del 1990, quando ad “Apostrophe”, la celebre trasmissione televisiva di Bernard Pivot, la giornalista e scrittrice Denise Bombardier aveva sollevato lo stesso tema, che peraltro traspariva abbondantemente dalle opere di Matzneff, attirandosi una valanga di insulti volgarissimi e maschilisti proprio da parte di Sollers. Jacob gliene chiede conto, il mondo è cambiato, forse anche lui ha cambiato idea? La risposta è articolata e divagante, ma in sostanza può essere riassunta in una sola frase (testuale): «ero ubriaco». Sia o non sia vero, poco importa.
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