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    SE NON FANNO CASINO, AL MILAN NON SONO CONTENTI - LEONARDO A UN PASSO DALLE DIMISSIONI, GATTUSO ORA POTREBBE RESTARE - IL D.T. È SEMPRE PIÙ IN BILICO E POTREBBE DARE L'ADDIO. E BERLUSCONI LO PUNGE SUL MERCATO - IL TECNICO, IN CORSA PER IL QUARTO POSTO, HA DETTO DI VOLER RESTARE E IL SUO LAVORO IN QUESTO FINALE NON STA PASSANDO INOSSERVATO AGLI OCCHI DEL CLUB. CHI L'AVREBBE DETTO, SOLTANTO TRE SETTIMANE FA…


     
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    Alessandra Gozzini e Marco Pasotto per La Gazzetta dello Sport

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    Domenica sera il campionato emetterà il verdetto e il Milan saprà se la rincorsa delle ultime settimane è servita a centrare l' obiettivo Champions o meno. Non sarà l' unica decisione che verrà presa in quelle stesse ore. La proprietà e l' a.d. Gazidis avranno più chiare le idee su come e con chi avviare la nuova stagione, ma anche i dirigenti stessi stanno facendo le rispettive valutazioni. Il primo è Leonardo, il direttore dell' area tecnica.

     

    Nell' ultimo periodo anche Leo si è trovato sotto esame per il mercato, con nomi di possibili candidati alla sostituzione. Un clima di tensione e incertezza che ha vissuto al punto tale da pensare lui stesso all' addio. La decisione non è presa ma il disagio ora è evidente tanto da spingerlo alla riflessione. E se anticipasse i tempi rispetto alla scelta di Elliott e del nuovo a.d.?

     

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    Se fosse lui a fare per primo un passo indietro e a rinunciare al lungo e ricco contratto, tre milioni e mezzo di euro lordi, che lo lega al Milan? Leonardo lo aveva già fatto da allenatore rossonero, quando se ne andò dopo un sola stagione in panchina nonostante un accordo più duraturo. Con le dimissioni rimetterebbe anche stavolta il suo futuro nelle mani del club. Lunedì, finita la stagione, potrebbero già esserci delle novità. Prima però va chiuso il campionato, con l' obiettivo comune di pensare solo alla vittoria di Ferrara.

     

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    Il momento di incertezza è totale e all' inizio aveva riguardato prevalentemente la figura dell' allenatore. Gattuso è stato per settimane considerato in bilico, con l' avventura sulla panchina rossonera che era già stata data per conclusa. Ora proprio Rino sta risalendo posizioni. Su Leonardo resta un grande interrogativo: anche sul suo operato si sarebbe concentrata l' attenzione del fondo proprietario del club. Il mercato estivo e quello di gennaio hanno rinforzato la rosa ma non così tanto da permettergli un facile accesso nelle prime quattro posizioni della classifica.

     

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    Una sproporzione che ieri ha sottolineato anche l' ex presidente Berlusconi. Ma non è solo questo: il progetto del prossimo anno, e di quelli a venire, sarà orientato sui giovani talenti con la conseguenza di avere un dirigente che sia anche un abile talent scout. Una figura anche proveniente dall' estero che l' a.d. Gazidis potrebbe scegliere in prima persona. Come riflette il Milan, riflette anche Leonardo. L' essersi sentito messo in discussione può aver affrettato la valutazione sul proprio destino, o magari è il clima di incertezza generale che potrebbe averlo spinto a pensare: ciò che Leo aveva in mente per il Milan può essere diverso da quello che la proprietà ha in mente oggi, un progetto più di basso profilo anche, e soprattutto, nel rispetto dei vincoli del Fair Play finanziario.

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    L' idea originaria era molto romantica: avere nei ruoli chiave figure strettamente legate e correlate al mondo milanista. Senso di riconoscibilità e appartenenza. Dunque Gattuso in panchina, anche se si trattava di una figura ereditata dalla gestione cinese. E Leonardo e Maldini nel management.

     

    Ma a un certo punto è apparso chiaro che nella prossima stagione molto difficilmente avremmo rivisto tutti e tre insieme sotto lo stesso tetto. Per un (bel) po' è stato sulla graticola l' allenatore che, al di là delle smentite di rito, è stato a un passo dall' addio tre volte lungo la stagione, ma è sempre riuscito a trasmettere alla squadra quel guizzo capace di cancellare il punto di non ritorno.

     

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    Erano tempi in non era minimamente in discussione il ruolo di Leo, fortificato anzi dopo il mercato invernale dal rendimento di Piatek e Paquetà. Poi gli equilibri hanno iniziato a modificarsi. Di certo per il d.t. non è stato d' aiuto il rapporto, spesso spinoso, con Gattuso, che invece ha instaurato un rapporto diretto e molto cordiale con l' a.d. Gazidis. Così, paradossalmente, la figura del brasiliano - che ha comunque rapporti buoni con Gordon Singer - si è sempre più indebolita, mentre paradossalmente si è rinforzata quella dell' allenatore. L' altra sera Gattuso ha detto a chiare lettere di voler restare e il suo lavoro - sul campo e dietro le quinte - in questo finale non sta passando inosservato agli occhi del club. Chi l' avrebbe detto, soltanto tre settimane fa.

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