Pierluigi Panza per https://giornalistinelpallone.corriere.it
vlahovic di maria
Con il prossimo arrivo di Paredes, annunciato con un po’ di pubalgia (come Vlahovic in estate), si dovrebbe completare la campagna dell’usato insicuro della Juve: Di Maria una vita con acciacchi, Pogba ripetutamente fuori per infortunio negli anni di Manchester, Milik due menischi.
Considerato che venivamo da Ramsey, regalato dall’Arsenal perché sempre infortunato, e Khedira, ceduto dal Real per la stessa ragione, non si può negare che la Juve non si impegnata nel Terzo settore: abbiamo mancato di un soffio Zaniolo (due menischi e una lussazione) e pare che sulla nuova maglia comparirà anche il marchio della Croce rossa. Testimonial è Federico Chiesa: abbiamo orientato gli acquisti in vista di un 4-3-3 dove Chiesa è l’unico attaccante esterno che fa gol. Peccato che non ci sia. Mai visti tempi di recupero così lunghi per il crociato: lo curano gli stessi medici che fanno le visite di idoneità ai nuovi acquisti?
PAUL POGBA
Dopo lo sciagurato passaggio di Paratici flagello che ha devastato squadra e conti della società, John Elkann ha messo un cane da guardia ad Agnelli per azzopparlo, che nel frattempo, di suo, si è inimicato la Uefa nel tentativo di salvare i conti. Arrivabene, che già male aveva fatto alla Ferrari, è partito malissimo con gli acquisti strapagati di Kean e Locatelli ma bene nel liberarsi di zavorre economico-sentimentali (Ronaldo, De Light, Dybala). Per rinnovare si è poi preso pure Zakaria, un profeta già caduto in disgrazia ma forse vendibile a un prezzo superiore a quello che l’abbiamo pagato. La società, infatti, opera per opportunità finanziarie, tipo lo scambio Pianjc-Arthur (60 e 75 milioni) facendo finta che gli altri debbano poi credere in queste valutazioni. Opera come la mamma di Rabiot, l’unica a voler far credere che il suo ragazzone sia bravo non solo a farsi lo chignon ma anche a giocare a calcio.
ANGEL Di Maria
Quell’attaccante costa troppo? Non fa niente, compriamo al suo posto un portiere a parametro zero: questa è la logica della società che, a parte non fare la prima squadra per il resto (femminile, under 23, stadio eccetera) va bene. Nessun giocatore della Juve è scarso, tantomeno i giovani che non vengono lanciati. Semplicemente nessuno è stato scelto per costruire una squadra. Arrivano, non sanno se giocheranno, ripartono: sono una funzione di trading finanziario e, quindi, non ci mettono carattere e non corrono.
Anche perché in panchina, e ora con voce nel mercato checché ne dica (“al mercato ci pensa la società”), siede il “farfallone amoroso” del non-gioco: SuperMax. Il grande Restauratore SuperMax è tornato con l’obiettivo di far fuori tutti i giocatori presi da Attila Paratici (che lo aveva cacciato) e dimostrare che a calcio si può vincere senza avere il benché minimo gioco.
È curioso che un allenatore abbia come obiettivo delegittimare l’importanza degli allenatori, come se un filosofo dicesse che la filosofia non serve a nulla: ma allora perché chiede uno stipendio così alto se l’allenatore non serve? Della Restaurazione fanno parte anche le sue gag da ironico toscanaccio, simpatiche ma un po’ stantie nel repertorio: dire sempre il contrario della verità e di ciò che si pensa non funziona sempre nel genere comico. Cosa ci attende, fratelli, dall’unica società sliding doors che non ha un direttore sportivo e che ha comprato e ceduto così tante figurine da aver finito il vinavil per incollarle sull’album? Ci attende la roulette.
federico chiesa 9
Quest’anno siamo come al casinò: se escono i “numeri” giusti sbanchiamo. Se non escono, e nessun giocatore rende o esce dall’infermeria, ci sbancano di nuovo. E allora non resterà che chiamare un nuovo Boniperti: Giorgio Chiellini. Chi entrerebbe nella sua stanza a chiedere un aumento senza una benda alla fronte per fermare il sangue?