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Guglielmo Buccheri per "la Stampa" di sabato 15 agosto
Giocare poco, pochissimo e vedere il proprio conto diventare più pesante. Non è un’equazione, non può esserlo. È soltanto l’ultimo paradosso di una carriera, quella di Mario Balotelli, che continua a essere super. Balotelli non riesce a trovare una nuova dimora, fissa o no poco importa. A Liverpool l’hanno messo fuori rosa, scaricato, invitato a cambiare aria, ma è come se il mercato avesse chiuso con lui.
Qualche sondaggio l’ha fatto la Sampdoria, un pensiero lo ha avuto il Bologna, ma l’ingaggio è alto e la risposta dell’attaccante ex azzurro poco vivace. Così è l’estate ad arricchirsi di un nuovo capitolo, inaspettato e sconosciuto fino a poche ore fa. Di cosa si tratta? Questa è la storia, vera: se Balotelli dovesse rimanere con la stessa maglia addosso anche dopo la mezzanotte del 31 agosto, data di chiusura del mercato, guadagnerà un assegno pesante come premio «fedeltà» dal Liverpool (si racconta di una cifra a sei zeri).
ERRORE DI STRATEGIA
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Il premio «fedeltà» è un bonus che Balotelli non ha mai conosciuto. Del resto la sua professione, fino ad ora, ha avuto alti e bassi a ripetizione, ma soprattutto squadre prese al volo e poi abbandonate al primo tornante. Il Liverpool avrà pensato proprio questo quando, un anno fa, decise di investire ben 20 milioni di euro per prenderlo dal Milan: meglio legarlo a noi con qualcosa di speciale per non perderlo dopo una sola stagione in Premier League, la riflessione dei vertici del club. Verdetto? Il paradosso servito: l’attaccante non è pervenuto (solo dieci presenze e un gol), così nessuno lo cerca e, così, il Liverpool potrebbe essere costretto a consegnargli il bonus senza alcuna fantasia o sorriso.
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LA TROVATA DELL’AGENTE
Il legame di Balotelli con la realtà inglese è di altri tre anni. Ed è facile fare un passo in avanti: qualora non dovesse cambiare più marcia, l’ex SuperMario incasserebbe almeno tre milioni di euro senza muovere foglia, frutto dell’eventuale premio «fedeltà» da qui al 2018. Il mercato non è finito perché al traguardo del via vai dei trasferimenti mancano ancora due settimane, ma per il momento la beffa per il Liverpool sembra servita. Balotelli lavora a parte, la Premier League è già cominciata: l’ultima «balotellata», stavolta, è merito di Raiola, il procuratore, lui sì sempre super, che disfa e rifà il mercato in giro per il mondo.
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