truffa della finta banca
Conto svuotato grazie al vishing. È accaduto a una correntista che in poco tempo si è vista sottrarre circa 60mila euro. La truffa si basa sul raggiro: i malintenzionati puntano a ottenere dati sensibili e informazioni private con l'inganno direttamente dalla vittima, tramite servizi di telefonia. Il come è abbastanza semplice. Ossia effettuano telefonate simulando l'esistenza di un call center (di una banca ad esempio) e chiedendo alla vittima di fornire i propri dati a un operatore. E il gioco è fatto.
L'ultima vittima è stata appunto l'amministratrice di un'azienda romana a conduzione familiare. La donna - spiega l'associazione a difesa dei consumatori Konsumer Italia - si è recata presso la filiale della propria Banca allo scopo di trasferire l'operatività del token meccanico a uno di nuova generazione.
truffa servizio clienti bancario
Poco dopo però sarebbero iniziate le stranezze. La donna ha infatti ricevuto alcune telefonate da falsi operatori della banca con cui la società di cui la donna è amministratrice aveva il conto corrente. Questi le chiedevano di effettuare alcune operazioni di verifica dati e download di app.
La signora, senza sapere a cosa stava andando incontro, ha obbedito cedendo le sue informazioni. Per essere più credibili i criminali hanno poi comunicato la necessità di passare in filiale il lunedì successivo e poco dopo, l'appuntamento fittizio sarebbe stato confermato con un sms. Messaggio evidentemente non arrivato dalla banca vera e propria.
truffa bancaria
Così i truffatori sono riusciti nel loro intento. «Prescindendo da quale Istituto possa essere capitato in questa criticità - spiega Fabrizio Premuti, presidente di Konsumer Italia - il caso fa evincere una falla enorme nei sistemi di controllo dell’intero sistema bancario, rispetto al quale è necessario intervenire costantemente con l’adeguamento della tipologia a tutela della reputazione degli Istituti e del risparmio dei cittadini».