Emanuele Buzzi per il “Corriere della Sera”
di maio appendino
La condanna in primo grado a sei mesi di Chiara Appendino per falso in atto pubblico nel caso Ream rimescola le carte nei Cinque Stelle non solo a livello locale ma anche e soprattutto a livello politico. La sentenza anzitutto potrebbe avere ripercussioni sulla carriera politica nel Movimento della sindaca. Secondo il codice etico varato nel 2017 in caso di condanna non si può mantenere la carica elettiva. Appendino si è autosospesa, ma rischia l'espulsione.
La sentenza di Torino e la tornata elettorale, però, scombinano soprattutto i piani dei governisti. La possibilità di un direttivo guidato da Chiara Appendino naufraga dopo la condanna. Non potrà essere in corsa per la leadership. E ciò mette fine all'idea di Luigi Di Maio che prima aveva ipotizzato un ticket tra Appendino e Di Battista, poi aveva accarezzato - una volta riscontrate le difficoltà di portare tra le fila dei governisti l'ex deputato romano -le chance di affidare ad Appendino la guida della futura eventuale struttura.
alessandro di battista chiara appendino
Ma dopo un lunedì di fuoco la stessa idea di un direttivo ora traballa. Viene meno con Appendino una figura di riferimento in grado di riscuotere apprezzamento trasversale tra le correnti. La condanna apre una faglia difficile da chiudere a breve. Torna alla ribalta la possibilità di votare direttamente un nuovo capo politico.
Anche perché l'idea di un direttivo andrebbe spiegata nei dettagli prima di un voto online proprio perché sarebbe oggetto di una variazione dello statuto. Una strada diffi-cile da percorrere in tempi rapidi. La soluzione più probabile porta quindi alla scelta di un nuovo leader a cui saranno demandate le decisioni per il rinnova-mento del Movimento. Di Battista è in pole position per correre e Di Maio e gli altri governisti ora saranno costretti a sfidarlo.
CHIARA APPENDINO