Carlo D’Elia per www.corriere.it
Elsayed Donia - egiziano che ha scatenato il panico in autostrada a lodi
«Se vi avvicinate vi scanno». «Vi ammazzo tutti». Queste le minacce che Elsayed Donia, egiziano di 22 anni, ha rivolto venerdì mattina ai poliziotti intervenuti sull’A1 tra Casalpusterlengo e Lodi prima di essere bloccato con il taser.
L’uomo, senza fissa dimora, ma in passato domiciliato a Bareggio (Milano), dopo aver trascorso quasi 24 ore piantonato nel reparto di psichiatria dell’ospedale di Codogno, è stato processato sabato mattina per direttissima dal tribunale di Lodi con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale, minacce e detenzione di arma.
Canottiera blu, pantaloncini bianchi, un cerotto ben visibile sul collo per coprire i tagli che si è autoinflitto con il taglierino con una lama lunga otto centimetri, il 22enne, in aula davanti al giudice Eliana Capursi ha voluto parlare, ricostruendo cosa è accaduto venerdì sull’autostrada quando ha scatenato l’inferno lanciando sassi e oggetti su quasi 20 auto in viaggio (14 al momento le denunce presentate dagli automobilisti che hanno subito danni).
egiziano lancia sassi alle auto a lodi e viene bloccato con il taser 5
Ricostruite dagli inquirenti le ultime ore dell’uomo prima di arrivare in autostrada. Partito con il Frecciarossa Reggio Calabria-Milano dalla stazione di Firenze Santa Maria Novella con in tasca un biglietto regolarmente acquistato, Donia, poco prima delle 9 di venerdì, all’altezza del Lodigiano, ha tirato il freno d’emergenza. Poi si è diretto in mezzo all’Autosole, scatenando il panico.
«Mi hanno rubato il telefono alla stazione di Firenze Santa Maria Novella, mi hanno fatto tante cose brutte — ha iniziato a raccontare al giudice il 22enne —. Allora ho deciso di prendere il treno per andare a Milano da mio zio per prendere dei soldi. Non mi va più questa vita di merda. Poi ho fermato il treno e sono sceso. Mi sono diretto in autostrada, volevo un passaggio, ma nessuno si è fermato. Così ho iniziato a lanciare i sassi verso le auto. Cercavo di parlare con qualcuno». E sulle minacce di morte rivolte agli agenti ha replicato: «Volevo solo fare del male a me, non ho mai minacciato i poliziotti».
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Il sostituto procuratore Antonella Dipinto ha chiesto la convalida del fermo e la misura cautelare del carcere. «La condotta dell’uomo è stata minacciosa e violenta. Gli agenti sono stati costretti a utilizzare il taser per immobilizzare il 22enne. L’uomo nutre un forte risentimento verso gli altri, come ha lui stesso dichiarato. Può ripetere il gesto. Inoltre il soggetto è senza fissa dimora. Quindi l’unica misura che si ritiene idonea è quella del carcere». Il giudice di Lodi ha accolto la tesi della procura e ha disposto la misura cautelare del carcere. «L’individuo è pericoloso e aggressivo», ha sottolineato il giudice Capursi. Il proseguo del processo è fissato in tribunale a Lodi per il 9 settembre.
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