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    "DISONESTO", "POPULISTA", "BUGIARDO" - NEL SECONDO DUELLO TV TRA I CANDIDATI ALLA CANCELLERIA TEDESCA, IL CRISTIANO-DEMOCRATICO ARMIN LASCHET, CHE E' INDIETRO NEI SONDAGGI (20%) RISPETTO ALLA SPD DI OLAF SCHOLZ (26%), VA ALL'ATTACCO MA A RUBARE LA SCENA E' LA VERDE ANNALENA BAERBOCK (15%) - LO SCENARIO POSSIBILE E' UNA NUOVA GRANDE COALIZIONE A TRAZIONE SOCIALDEMOCRATICA - MA LA SOSTANZA E' CHE SENZA ANGELA MERKEL PER LA GERMANIA SO' DOLORI...


     
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    Uski Audino per "la Stampa"

     

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    Ci si aspettava un duello duro tra il candidato cristiano-democratico Armin Laschet, indietro nei sondaggi, e il socialdemocratico Olaf Scholz, ma il terzo incomodo o meglio la terza incomoda, la verde Annalena Baerbock ruba la scena e i colpi del leader della Cdu cadono nel vuoto. È quanto accaduto ieri sera nel "Triell", il secondo confronto televisivo tra i tre candidati in corsa per la cancelleria, dopo il confronto del 29 agosto scorso.

     

    olaf scholz olaf scholz

    Stavolta la posta in gioco per il candidato Cdu è altissima. «Wende oder Ende» (cambiamento o fine) titolava Bild. Senza un cambio di tendenza già in questo fine settimana, le elezioni sono compromesse, lasciava intendere venerdì il leader bavarese della Csu Markus Söder, alla luce degli ultimi sondaggi che confermavano i cristiano-democratici al 20%, dietro l'Spd al 26% e i verdi al 15%. Ma che questo sia stato il confronto della svolta è difficile immaginarlo.

     

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    Laschet è in modalità attacco, ma non coglie il bersaglio. «Disonesto», dice al rivale. «Lei non dice la verità» risponde Scholz. Ma veri colpi bassi non se ne vedono e la temperatura del dialogo rimane entro toni civili. Laschet attacca Scholz sul fatto che non escluda una coalizione con la Linke, ma a sua volta non esclude la possibilità che, in caso di vittoria dell'Spd, dopo le elezioni la Cdu possa svolgere la funzione di Juniorpartner in un'eventuale coalizione a guida socialdemocratica.

     

    Il socialdemocratico replica definendo la questione come un inutile "teatrino": più l'Spd avrà voti, meno dovrà fare compromessi e nel tracciare un profilo dei partner, lascia intendere che i liberali sarebbero molto più interessanti rispetto alla Linke. Ma il vero attacco Armin Laschet lo lancia sulle recenti perquisizioni della procura di Osnabrueck al Ministero delle finanze, guidato da Scholz. «È stato inappropriato e populista» il modo in cui Scholz in un'intervista si è domandato retoricamente la ragione per la quale una procura tedesca non avesse domandato via lettera i documenti optando per le perquisizioni, dice Laschet.

     

    annalena baerbock annalena baerbock

    E poi alza la posta, accusando il ministero delle Finanze di «avere la responsabilità» politica degli scandali finanziari degli ultimi anni: Wirecard e la vicenda sullo scorporo dividendi (in Germania classificato come cum-ex). «Se il mio ministro delle Finanze lavorasse come lei, prenderei provvedimenti», ha detto Laschet.

     

    Su questo punto Scholz sembra senza parole, stretto all'angolo per un momento, ma l'intervento di Baerbock spezza la tensione e gli fornisce l'occasione di rifiatare. La candidata verde riconquista la scena puntando il dito sulla coalizione rosso-nera che non ha dato la necessaria priorità a combattere la frode fiscale e la criminalità finanziaria: «50 miliardi all'anno vengono persi dal nostro paese a causa di questi crimini» dice.

     

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    Quando la parola torna a Scholz, le idee sono di nuovo chiare. «Lei vuole volutamente dare un'impressione falsa» di quanto è accaduto contrattacca, spiegando che ha reagito come avrebbe dovuto, aumentando il numero dei funzionari deputati al controllo dei reati finanziari e modificando la legge. Sull'obbligo di vaccino per alcune categorie sia Scholz che Laschet non si sbilanciano, Baerbock si schiera a favore dell'obbligo per infermieri e operatori in scuole e asili.

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