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    I VELENI DI FERRONI – SECONDO VOI LE PROSSIME DIVISE DELL’ATAC SARANNO REALIZZATE IN ITALIA? MACCHÉ, VERRANNO DA CINA, BANGLADESH E TUNISIA! – IL BAR PREFERITO DA STEFANO PATUANELLI PER LE SOSTE PRIMA DELLE TURBOLENTE RIUNIONI A PALAZZO CHIGI – IL MANAGER SOMMELIER DI PROFUMO – FERRANDO SPIEGA IL RECOVERY FUND


     
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    VIRGINIA RAGGI ATAC VIRGINIA RAGGI ATAC

    Gianfranco Ferroni per “il Tempo”

     

    Le divise Atac fornite da Cina, Bangladesh e Tunisia

     

    “Paese di origine del prodotto o del servizio: origine extracomunitaria: Cina, Bangladesh, Tunisia”. E sì, le prossime divise destinate all’Atac non verranno mica realizzate in Italia, nonostante l’esigenza di far produrre alle aziende nostrane beni e servizi per non veder crollare il numero dei lavoratori occupati.

     

    Il mega appalto che è stato ideato dall’Azienda per la mobilità del Comune di Roma per il “servizio di fornitura e consegna del vestiario uniforme del personale aziendale” è stato vinto da un raggruppamento di operatori economici della Lombardia, per un valore totale di 11,8 milioni di euro, secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, e alla fine le offerte pervenute sono state solamente quattro.

     

    ATAC ROMA ATAC ROMA

    E così su ferrovie urbane, tram, filobus o bus, circoleranno divise extracomunitarie, indossate da lavoratori italiani. Non bastavano i monopattini cinesi. Che ne dice il sindaco di Roma Virginia Raggi? Un simpatico e colto autista capitolino, dopo aver saputo l’esito dell’appalto, ha detto che vuole scrivere un libro alla maniera di Susanna Agnelli, ma con il titolo “Vestivamo alla cinese”. Possiamo dargli torto?

     

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    Patuanelli ama fare una sosta al bar

     

    stefano patuanelli stefano patuanelli

    “Ma chi è quello, mi sembra di averlo già visto”: è una frase che si sente nella romana via in Lucina, al Caffè Olimpia. Il locale è scelto dal ministro per lo sviluppo economico Stefano Patuanelli.

     

    Da grillino doc, evita i bar affollati, e ama sostare in questo caffè prima di accedere a palazzo Chigi. Con l’immancabile zaino sulla spalla, che tutti immaginano pieno di documenti. “Ma provenendo da Trieste, non dovrebbe andare da Illy?”, sibila un cliente. Forse in mezzo c’è la politica: anche quando si beve un caffè.

     

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    alessandro profumo alessandro profumo

     

    Da Profumo c’è un manager sommelier

     

    Da Alessandro Profumo c’è un manager esperto di vini. Massimo Claudio Comparini è un sommelier e scrittore con decine di anni di esperienza nel mondo del vino. Ha un master in ingegneria elettrica e aerospaziale ed è laureato in studi strategici alla Gsb Stanford University.

     

    Massimo Claudio Comparini Massimo Claudio Comparini

    E’ stato il co-manager per tanti anni di International Wine Academy di Roma, conosce vini italiani, francesi, del nuovo continente e naturalmente del marketing del vino, insegna tecnologie, management dell’innovazione e wine business in varie sedi universitarie italiane e straniere, autore di una storica guida con Ian D’Agata.

     

    Non solo: è amministratore delegato di Thales Alenia Space Italia, azienda partecipata da Leonardo, cara all’ex banchiere Profumo. Comparini vanta straordinari rapporti con gli Stati Uniti, e Thales partecipa con Esa alla costruzione del modulo di servizio dell’astronave Orion della Nasa.

    Massimo Claudio Comparini Massimo Claudio Comparini

     

    Inoltre è entrata nel gruppo delle tre società selezionate dalla Nasa per lo sbarco umano sulla luna, facendo parte del team che ha per capofila Dynetics. La costruzione dei moduli di abitazione è stata assegnata proprio a Thales. Cin cin.

     

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    Il Senato pensa alla breccia di Porta Pia

     

    MARIA ELISABETTA ALBERTI CASELLATI MARIA ELISABETTA ALBERTI CASELLATI

    Il Senato guidato da Maria Elisabetta Alberti Casellati pensa alla breccia di Porta Pia del prossimo 20 settembre, in occasione dell’anniversario numero 150. Una data che per la politica italiana quest’anno rappresenta anche il primo giorno dell’appuntamento referendario, oltre che delle elezioni regionali e comunali.

     

    PORTA PIA 1 PORTA PIA 1

    Nella newsletter della biblioteca intitolata allo scomparso Giovanni Spadolini, ecco apparire i discorsi di Cavour alla Camera, un disegno di legge accompagnato dall'Indirizzo al Santo Padre di Bettino Ricasoli, la relazione del senatore Imbriani al disegno di legge presentato da La Marmora per il trasferimento della capitale a Firenze a seguito della Convenzione di settembre del 1864.

     

    BRECCIA PORTA PIA BRECCIA PORTA PIA

    Nel nuovo, numero ecco uno sguardo sulle reazioni politiche suscitate da un momento controverso del percorso verso il completamento dell'unificazione nazionale: la battaglia svoltasi presso Mentana nel 1867. Perché il passato è sempre attuale.

     

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    Ferrando spiega il Recovery Fund

     

    conte ursula conte ursula

    Che fine ha fatto Marco Ferrando? Il leader del Partito comunista dei lavoratori non sta mai fermo: è appena uscito il nuovo numero di “Marxismo rivoluzionario”, dove ai lettori propone la sua visione dello scenario italiano dopo il Covid-19.

     

    MARCO FERRANDO 1 MARCO FERRANDO 1

    E Ferrando spiega anche il Recovery Fund, con queste parole, sul sito internet del partito: “Il significato politico dell'accordo è chiaro: il capitalismo tedesco ha accettato quella soluzione di parziale mutualizzazione del debito (futuro) che aveva rigorosamente respinto come impossibile per decenni.

     

    Lo ha fatto per timore che il crollo di Italia e Spagna potesse trascinare in rovina l'economia tedesca, profondamente integrata con quella italiana a partire dal settore centrale dell'automotive, e precipitare così la disgregazione del mercato europeo. Inoltre ha sicuramente giocato un ruolo centrale l'asse della Germania con la Francia, di cui Berlino non può privarsi”.

     

    MARCO FERRANDO MARCO FERRANDO

    Ma Ferrando vuole ben altro: “L'abolizione del debito pubblico verso il capitale finanziario, la nazionalizzazione delle banche, vanno posti all'ordine del giorno nei programmi di mobilitazione della classe lavoratrice, in ogni paese e su scala continentale, legandoli alle battaglie per la ripartizione del lavoro (30 ore pagate 40), di riorganizzazione ecologica della produzione, di un investimento massiccio nel sistema sanitario e nell'istruzione, pagata dai grandi patrimoni, rendite, profitti”. Amen.

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