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    UN UOMO IN GRIGIO AL QUIRINALE – LA PRIMA VOLTA DI RENZI: ARRIVA A PIEDI, SENZA SCORTA, SI SIEDE IN NONA FILA E SE NE VA PRIMA DEL BUFFET - GIANNI LETTA: ‘DEVE IMPARARE’ (L’EDUCAZIONE?) – GELO TRA IL SINDACO E RE GIORGIO


     
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    Francesco Bei per "La Repubblica"

    RENZI AL QUIRINALERENZI AL QUIRINALE

    Matteo Renzi, alla sua prima cerimonia ufficiale da segretario del Pd, dimostra di non credere affatto che l'etichetta, come va di moda sostenere da qualche tempo, sia davvero una piccola etica. Altrimenti non avrebbe scelto dal guardaroba un vestito grigio ghiaccio per il saluto di Napolitano alle alte cariche dello Stato, della politica e delle forze armate, questa sorta di "due giugno" d'inverno che precede il Natale nelle liturgie immutabili della Repubblica italiana. E, soprattutto, non se ne sarebbe sgattaiolato via prima del buffet e del brindisi con il capo dello Stato, che intasa all'inverosimile di ministri e grisaglie romane l'opulento Salone degli Specchi del Quirinale.

    Altrimenti bisognerebbe credere a quanto si sussurravano all'orecchio, incrociando i calici di rosé, due ministri (Ncd e Pd) che certo non devono amare molto il sindaco di Firenze: «L'ha fatto apposta, si è vestito in chiaro per sgarbo e se n'è andato prima per non mischiarsi con noi».

    QUIRINALE CERIMONIA PER LO SCAMBIO DI AUGURI CON LE ALTE CARICHE DELLO STATO NAPOLITANO LETTA BOLDRINI GRASSOQUIRINALE CERIMONIA PER LO SCAMBIO DI AUGURI CON LE ALTE CARICHE DELLO STATO NAPOLITANO LETTA BOLDRINI GRASSO

    In effetti, essendo Renzi l'unico ad arrivare a piedi al Colle, senza scorta, (altra eccezione il sindaco ciclista Ignazio Marino) in una cerimonia in cui anche l'ultimo dei "caporali" si sente in dovere di farsi accompagnare dall'auto blu, il sospetto che voglia distinguersi a tutti i costi dalla romanità politica viene, eccome. Ma forse ha soltanto ragione una vecchia volpe come Gianni Letta, che tra baciamani a tutte le signore e saluti assolutamente bipartisan, concede a Renzi il beneficio dell'inesperienza e della giovane età: «Persino lui deve ancora imparare qualcosa».

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    In realtà il discorso di Napolitano illumina una traiettoria programmatica e temporale radicalmente diversa da quella immaginata da Renzi. Il gelo e la distanza tra i due è nei fatti, seppur mitigata da una telefonata serale che Renzi ha fatto al Presidente per evitare interpretazioni malevole della sua uscita alla chetichella.

    Non c'è dubbio comunque che sia lui e soltanto lui la vera star della serata, lo capisci dalla quantità di scatti dei fotografi, dalle domande dei giornalisti su chi diavolo sia quel signore che gli siede accanto in nona (!) fila e con il quale Renzi parla in attesa che inizi il discorso del numero uno (a proposito, l'Agi scoprirà che si tratta dell'avvocato generale dello Stato, Michele Di Pace).

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    Da vera primadonna, il sindaco-segretario mostra qualche segno di fastidio per l'attenzione quasi morbosa dei reporter: «Non so perché il Colle fa entrare anche i giornalisti ». In questo almeno la sintonia con il Quirinale sembra totale, visto che i cronisti vengono lasciati fuori dal palazzo per tre quarti d'ora in attesa che anche
    all'ultimo dei deputati si accomodi per bene nel salone delle feste.

    Renzi non sembra a suo agio tra quegli stucchi dorati, spezza la tensione scherzando con tutti. Persino con Daniele Capezzone, che gli siede davanti. «Stamattina - dice il segretario del Pd - c'era una ragazza con una macchina fotografica appostata dietro un muro, dalla targa dell'auto sono riuscito a sapere che è di Empoli». «Era la Bindi?», sfotte Capezzone.

    QUIRINALE CERIMONIA PER LO SCAMBIO DI AUGURI CON LE ALTE CARICHE DELLO STATOQUIRINALE CERIMONIA PER LO SCAMBIO DI AUGURI CON LE ALTE CARICHE DELLO STATO

    «No, era Capezzone mascherato », replica Renzi. Terminato il discorso di Napolitano, il segretario democratico sguscia via come un razzo. Evita il segretario Cgil Camusso (vestito corto molto femminile), si tiene bene alla larga dal ministro Cancellieri per la nota querelle sui Ligresti. Ma non può fare a meno di incrociare, nella calca, Angelino Alfano. Gli stringe la mano come fanno i giovani americani, una pacca sulla spalla e via una battuta: «So che lei parla solo con Letta...in bocca al lupo!».

    In un angolo del salone il ministro Quagliariello cerca di convincere ogni renziano che gli capita a tiro sulla scarsa affidabilità del Mattarellum nel garantire maggioranze certe. Poi, allontanandosi, sospira: «Questi neofiti del maggioritario sono come quelli che scoprono il sesso a 60 anni».

    RENZI IN ABITO GRIGIO AL QUIRINALERENZI IN ABITO GRIGIO AL QUIRINALE

     

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