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    “SEI BUGIARDA, MI HAI ROVINATO LA VITA, TI SGOZZO” - UN UFFICIALE DELLA GUARDIA DI FINANZA IN SERVIZIO ALLA DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA A ROMA È ACCUSATO DI STALKING NEI CONFRONTI DI UNA SOTTUFFICIALE 38ENNE - SAREBBE STATA MINACCIATA E PERSEGUITATA DOPO LA FINE DELLA RELAZIONE CON L’INDAGATO. LUI, FIGLIO DI UN EX CONSIGLIERE DI STATO, È FINITO A PROCESSO – I MESSAGGI INQUIETANTI: “SE MAI DOVESSI SAPERE CHE STAI FREQUENTANDO QUALCUNO DEVI CHIEDERE AIUTO, OCCHIO CHE SEI SOTTO OSSERVAZIONE NON SBAGLIARE”


     
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    UFFICIALE DELLA GURDIA DI FINANZA IN SERVIZIO ALLA DIA ACCUSATO DI STALKING UFFICIALE DELLA GURDIA DI FINANZA IN SERVIZIO ALLA DIA ACCUSATO DI STALKING

    Un ufficiale della Guardia di Finanza in servizio alla Direzione Investigativa Antimafia a Roma è accusato di stalking nei confronti di una sottufficiale. La presunta vittima 38enne è un maresciallo. Sarebbe stata minacciata e perseguitata dopo la fine della relazione con l’indagato. Lui, figlio di un ex consigliere di Stato, è finito a processo. Sposato, inizia una relazione con lei nel novembre 2020.

     

    Lei poi nota atteggiamenti aggressivi, accusatori e intimidatori e lo lascia. A quel punto, spiega il Messaggero, comincia il dramma. Prima l’ufficiale le manda messaggi inquietanti: «Se so che starai da sola allora smetterò, ma se mai dovessi sapere che stai frequentando qualcuno non mi fermo e devi chiedere aiuto, occhio che sei sotto osservazione non sbagliare».

     

     

    E ancora: «Oddio vomito, sei pure bugiarda e falsa. La peggio specie, non me ne frega niente che ti senti male, muori, ti auguro tutti i mali e non verrò neppure al tuo funerale». Poi passa alle minacce: «Mi hai rovinato la vita, ti sgozzo. Pagherai con il destino».

     

    GUARDIA DI FINANZA GUARDIA DI FINANZA

    (...) Lei cambia numero, ma lui recupera quello nuovo: «Ora prego che ci sia un finale degno a questa malvagità. Addio il destino ti darà presto ciò che meriti». Poi le annuncia che si toglierà la vita. Lei inoltra il messaggio ai superiori che tolgono all’ufficiale l’arma. Il provvedimento viene successivamente annullato. Ma lei torna ad integrare la denuncia. Raccontando anche di tentativi di farle perdere il posto di lavoro. Alla fine la procura si muove. E lui finisce alla sbarra.

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