Andrea Bassi per “il Messaggero”
agenzia delle entrate
La sorpresa c'è. I contribuenti in debito con il Fisco per tasse non versate negli anni passati, si sono dimostrati più ligi al proprio dovere di quanto ci si potesse immaginare. Soprattutto in un momento di difficoltà come quello attuale, con la profonda crisi economica determinata dalla pandemia di coronavirus. La sorpresa, si diceva, sta tutta in un dato. Sei contribuenti su dieci, pur avendo il governo sospeso il pagamento delle cartelle esattoriali e delle rispettive rate fino al prossimo 31 di agosto, nel pieno del lockdown hanno continuato ad onorare i debiti con l'Agenzia delle Entrate - Riscossione, l'ente guidato da Ernesto Maria Ruffini. I numeri sono rilevanti.
CARTELLE ESATTORIALI
Le cartelle sospese sono oltre 6,6 milioni nel periodo che va da marzo, quando è entrato in vigore il decreto Cura-Italia che ha determinato il primo stop ai pagamenti fino a maggio, ad agosto, dopo l'estensione del periodo decisa con il decreto Rilancio. Il Lazio, con le sue 1,17 milioni di cartelle fa la parte del leone (solo a Roma le sospensioni riguardano 907.500 atti), seguito dalla Campania con 782 mila cartelle e dalla Puglia con 696 mila. Ma il dato più interessante è, come si diceva un altro.
Tra gennaio e febbraio di quest'anno, prima che la pandemia esplodesse in tutta la sua drammaticità, in Italia c'erano 840.640 contribuenti che stavano procedendo con il pagamento rateale delle loro cartelle. Come noto la legge dà la possibilità a tutti i contribuenti che hanno un debito inferiore a 60 mila euro, di chiedere in automatico la rateizzazione del pagamento della cartella esattoriale in 60 mesi che, in caso di difficoltà economiche comprovate possono essere portati fino a 120 mesi, dieci anni in tutto.
I NUMERI
Ebbene, di questi oltre 840 mila contribuenti, nonostante la sospensione fino ad agosto dell'obbligo di pagare le rate, ben 499.960, ossia il 59 per cento del totale, ha deciso comunque di continuare ad onorare le sue scadenze fiscali. Se si volesse fare sull'intero territorio nazionale una classifica dei più ligi, il podio principale andrebbe ai contribuenti sardi e veneti, che nel 63% dei casi hanno deciso di pagare comunque le rate in scadenza della cartelle. Poi subito dopo ci sono i cittadini laziali.
CARTELLE ESATTORIALI
Dei 116 mila contribuenti che avevano in piedi un piano di rateizzazione prima del Covid, oltre 72 mila hanno deciso di continuare a pagare le rate nonostante la possibilità di sospenderle data dal governo. Si tratta di una percentuale del 62 per cento. Se si prende in considerazione la sola città di Roma, la percentuale è ancora maggiore, esattamente pari a quella del Veneto o della Sardegna: 63 per cento.
Degli 85 mila contribuenti della Capitale con programmi di rateizzazione in corso, 53 mila di questi hanno continuato ad onorare puntualmente i loro impegni con l'Agenzia delle Entrate . A Latina su 12.500 debitori fiscali con cartelle rateizzate, il 62 per cento ha continuato a pagare. A Rieti, Viterbo e Frosinone la percentuale è stata del 61 per cento. Insomma, la maggior parte dei contribuenti ha dimostrato un forte senso di responsabilità.
CARTELLE ESATTORIALI
Pur messi di fronte alla possibilità di rinviare il pagamento dei debiti con il Fisco derivanti dagli accertamenti, hanno deciso, probabilmente potendolo fare, di continuare ad onorare gli impegni presi. Un segnale interessante anche per il governo e la stessa Agenzia delle Entrate che, negli ultimi anni, sta puntanto in maniera sempre più consistente sulla cosiddetta compiance, l'adempimento spontaneo dei contribuenti.