Il capogruppo leghista Romeo alla fiaccolata in Campidoglio: «Non c’è la certezza che sia stato Putin a uccidere #Navalny, il sospetto ce l’ho…» pic.twitter.com/MMaKVup1vm
— Marco Fattorini (@MarcoFattorini) February 19, 2024
Tommaso Labate per roma.corriere.it - Estratti
MASSIMILIANO ROMEO 3
«Posso andare a prendere la fiaccola anch’io? Oh, ma dove sono le fiaccole?». Alle 18 e 25, quando all’inizio ufficiale della fiaccolata per Navalny mancherebbero ancora cinque minuti, vista dall’alto del Campidoglio la scena sa di mai visto. Carlo Calenda, il promotore della manifestazione, Elly Schlein, il ministro Andrea Abodi, tutti i big, insomma, presidiano quattro diversi angoli della piazza senza che nessun microfono si pari loro davanti. Soli, circondati solo da collaboratori e addetti stampa, come in surplace, come se quasi non esistessero.
Il centro della piazza, il cuore della scena, i galloni del protagonista sono tutti per Massimiliano Romeo, il capogruppo al Senato della Lega. Fino a mezz’ora prima, nel battagliero gruppo di associazioni pro Navalny e anti Putin che in Italia sono vicini al mondo dei Radicali si scambiavano sui telefonini la foto del senatore Andrea Paganella, inizialmente previsto come componente della delegazione leghista alla manifestazione, proprio lui che era a Mosca nel 2018 durante la celebre trasferta di Gianluca Savoini con tanto di sosta al Metropol. Quando in piazza si materializza la sagoma di Romeo, Paganella diventa un ricordo sfocato e tutto il conto che la piazza vorrebbe sottoporre a Salvini finisce sul suo groppone.
SALVINI RUSSIA UNITA
Parte uno e gli urla «sei un ipocrita!». «Ipocrita sei tu!», ribatte lui. Gli si chiede dei rapporti tra Russia Unita e la Lega. «Fammi leggere dove l’hai letta ‘sta cosa, è una fake news, una bufala». Poi, mentre Romeo parte alla disperata ricerca delle fiaccole distribuite dagli organizzatori («S’è capito dove sono le fiaccole?»), la folla segue il suo basculare a destra e sinistra provocando la suggestione che anche Marco Aurelio e il suo cavallo, immortalati poco dietro nella statua nota in tutto il mondo, si muovano con loro.
«Sei come Fonzie che non riesce a pronunciare la parola “scusa”. Tu non riesci a dire “Putin assassino!”», sente indistintamente con le sue orecchie il capogruppo, che a un certo punto si spinge fino a dove nessun leghista s’era spinto dopo la tragica notizia arrivata venerdì dalla Siberia. «Guarda che qualche sospetto è venuto anche a noi, eh?».
Matteo Salvini - Sergei Zhelezniak - firma dell accordo tra la lega e russia unita
La piazza nel frattempo s’è riempita. Braccata dall’inviato delle Iene Antonino Monteleone, la 5 Stelle Barbara Floridia concede che «siamo qua perché probabilmente Navalny è stato ucciso». Probabilmente.
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Giuseppe Conte, come annunciato, non è in piazza. E della delegazione dei 5 Stelle presente in Campidoglio, così come di quella leghista, non figura nessuno dei componenti di quel governo gialloverde che segnò il punto recente di maggiore vicinanza italiana al Cremlino. Calenda, che mantiene un profilo bassissimo pur essendo colui che ha convocato la fiaccolata, lascia il proscenio ai tre attivisti anti putiniani che prendono la parola dopo il sindaco di Roma. Fa scattare ai suoi una foto della piazza, «un messaggio di unità nella libertà». Domani è un altro giorno, c’è la campagna elettorale sarda. L’unità nazionale scende la scalinata del Campidoglio e si disperde per le vie del centro.
MASSIMILIANO ROMEO
1 - TUTTI IN PIAZZA PER IL DISSIDENTE MA LA LEGA VIENE CONTESTATA
Valeria Costantini per il “Corriere della Sera” - Estratti
(...) Non sono però mancati contrasti e divisioni. Quando in piazza è arrivato il capogruppo della Lega al Senato Massimiliano Romeo, alcuni manifestanti hanno chiesto conto delle posizioni filorusse espresse dal suo partito («dov’è la felpa di Putin?»). «Il passato è passato, è chiaro che noi siamo qui per la libertà», le parole di Romeo, interrotto da alcuni cittadini al grido di «vergogna».
«Ecco i democratici», commenta. E continua: «Non sappiamo cosa sia successo, chiaro che il pensiero va a qualcosa di molto negativo, il sospetto ce l’abbiamo, la certezza no. Chiediamo che si faccia chiarezza». Non è soltanto la Lega il bersaglio delle polemiche, Italia viva chiama in causa i 5 Stelle: «Chiedono lo stop delle armi all’Ucraina, portando alla vittoria di Putin», attacca Enrico Borghi.
FIACCOLATA CAMPIDOGLIO NAVALNY
Netto il M5S a ribadire che «chiedere pace non contraddice la condanna dell’omicidio di Navalny». Lo stesso leader Giuseppe Conte, assente, era pronto a «inchinarsi alle battaglie» dell’attivista, pur «non condividendone tutte le sue posizioni politiche». Alle 19 sono un migliaio le fiaccole accese in memoria di Navalny, decine i mazzi di fiori lasciati davanti le foto di colui che molti chiamano «eroe» e a cui i Radicali hanno già chiesto di intitolare, provocatoriamente, via Gaeta, che a Roma ospita l’ambasciata russa. Mentre la facciata di Palazzo Senatorio si illumina con la foto del dissidente, a fare gli onori di casa è stato il sindaco Roberto Gualtieri che ha espresso «sdegno e condanna» per la morte di Navalny, assicurando vicinanza ai cittadini russi che vogliono la libertà.
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FIACCOLATA CAMPIDOGLIO PER NAVALNY 3 FIACCOLATA PER NAVALNY CAMPIDOGLIO ROMA