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    CERCASI AUTISTICO - SEMPRE PIU’ AZIENDE IN TUTTO IL MONDO, IN PARTICOLARE QUELLE HI-TECH, ASSUMONO AUTISTICI PER LE LORO CARATTERISTICHE: ATTENZIONE AI DETTAGLI, ASSOLUTA CONCENTRAZIONE, MEMORIA FOTOGRAFICA E RAPIDITÀ DI CALCOLO


     
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    Stefano Chiale per il “Corriere della Sera

     

    autismo autismo

    Attenzione ai dettagli, assoluta concentrazione, memoria fotografica e rapidità di calcolo. Sono le qualità che le aziende, quelle hi-tech in particolare, cercano nei propri dipendenti. Sono anche le caratteristiche che definiscono l' 1 per cento della popolazione mondiale, due milioni di individui - un bambino su 68 - negli Stati Uniti e 500 mila - un bambino su 100 - in Italia: gli autistici. Le aziende si stanno accorgendo di loro. E non per scopi caritatevoli.

     

    Occorre distinguere. Ci sono diverse forme di autismo, disturbo che coinvolge l' area cognitiva, relazionale e comunicativa di una persona. La sindrome di Asperger, che dal 2013 rientra nello spettro autistico, è un autismo «ad alto funzionamento». Chi riceve questa diagnosi ha carenze relazionali e comunicative, ma un' intelligenza sopra la media.

    «Sono soprattutto gli Asperger ad avere probabilità di assunzione - spiega Fabrizia Bugini, presidente del Gruppo Asperger Onlus -. Farli lavorare significa trasformare il problema in una risorsa».

     

    STARTAUTISMO STARTAUTISMO

    Delle loro capacità si sono accorti grandi realtà industriali e tutti quegli ambienti lavorativi in cui il comportamento ripetitivo e l' assenza di distrazioni sono essenziali per ottenere risultati migliori. Il colosso tedesco Sap recluterà nei prossimi anni 650 autistici come programmatori e collaudatori di software. Microsoft ha in corso un programma pilota per assumerne a tempo pieno nel suo quartier generale di Redmond. Si avvarrà dell' ausilio di Specialisterne, azienda danese che si occupa di trovare lavoro a persone autistiche nell' hi-tech.

     

    GRAZIA FIMIANI GRAZIA FIMIANI

    Grazie alla collaborazione con la stessa società, qualcuno ha iniziato a cambiare le cose anche in Italia, dove lavora solo il 10 per cento degli autistici over 20. «Fino a qualche anno fa gli autistici venivano inseriti di default in attività agricole o di ristorazione», racconta Andrea Bollini, responsabile del Piano Operativo StartAutismo, il primo progetto italiano, finanziato dalla Regione Abruzzo con il fondo sociale europeo, per adeguare ai livelli internazionali le linee guida italiane sull' inserimento degli autistici.

     

    CRISTINA SCOCCHIA CRISTINA SCOCCHIA

    «Siamo partiti dai talenti dei ragazzi e abbiamo costruito percorsi personalizzati. Non abbiamo reclutato aziende disposte ad accoglierli, ma aziende alla ricerca di professionalità specifiche. Questi ragazzi le avevano». Gli esempi italiani non mancano. Eni nel 2012 ha assunto un ragazzo autistico dopo uno stage di sei mesi: «Rappresenta un caso di successo di come sia possibile valorizzare le grandi qualità di queste persone.

     

    Lavorando nello staff dell' archivio storico, ha portato valore all' attività di selezione, reperimento e catalogazione», spiega Grazia Fimiani, direttore Risorse umane Eni. Undici ragazzi con autismo sono stati inseriti con tirocinio nello stabilimento L' Oréal di Settimo Torinese, due sono stati confermati.

     

    LEONILDE OLIVIERO LEONILDE OLIVIERO

    «Questi giovani entrano in contatto con il mondo del lavoro - racconta Cristina Scocchia, ad di L' Oréal Italia - ciò permette loro di migliorare dimensione sociale e autonomia». A Livorno è nata due anni fa una startup, la prima nel suo genere, che affianca l' offerta di servizi informatici a percorsi di formazione per giovani autistici. «Abbiamo più di venti ragazzi nel laboratorio - racconta Leonilde Oliviero, fondatrice di Arnia - . Le loro qualità? La costanza e la precisione: ideali per gestire grandi quantità di dati. Ma, prima ancora, in questi giovani emerge la fortissima volontà di lavorare e di realizzarsi».

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