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Francesco Persili per Dagospia
ayrton senna
“Nemmeno per un secondo pensai che l’uscita alla curva del Tamburello di Senna fosse dovuta alla spanciata della Williams sull’asfalto e alle gomme fredde. Erano tutte stronzate”. Fu l’ex pilota Gabriele Tarquini a notare che c’era “un’anomalia” nell’incidente che costò la vita al campione brasiliano a Imola, il primo maggio di 30 anni fa.
Guardando le foto di “Autosprint”, l’occhio di Tarquini cadde sull’immagine dove si intravvedevano i piedi di Ayrton mentre era soccorso dai medici. Poco lontano c’erano il volante con un tronco di piantone fuori dall’abitacolo. Strano perché il piantone non avrebbe dovuto essere fuori dalla macchina.
morte senna inchiesta autosprint
Fu da quel particolare che partì l’inchiesta: “Nel processo si sono sentite tante stupidaggini. Quella che più mi ha innervosito – sottolinea Tarquini - è stato il video di David Coulthard in cui sostenne che fosse normale vedere spostato il piantone di una monoposto di vari centimetri. Lo scozzese era il ragazzino di quella squadra e ripensandoci quel filmato, forse lo avrei registrato pure io se in cambio mi fosse stato concesso di guidare la Williams in F1…”.
Il libro “Senna, le verità” (Minerva), scritto da Franco Nugnes, al tempo dei fatti vice-direttore di Autosprint, riannoda i fili di quell’inchiesta che portò a stabilire in sede processuale che l’uscita di pista di Senna fu causata dal cedimento del piantone dello sterzo. Il pilota brasiliano è morto perché fu “trafitto dall’uniball della sospensione destra” che si trasformò in “una spada affilata” (nel 1994 non esisteva l’Halo, il dispositivo di sicurezza che oggi protegge i piloti). “Non mancò chi provò a dare le colpe a Ayrton, una bestemmia”, spiega l’autore del volume nel programma di Radio 2, “Non è un Paese per giovani”; condotto da Massimo Cervelli e Tommaso Labate.
senna incidente imola
La morte di Senna non fu solo un dramma vissuto in mondovisione ma “un affare geopolitico”. Il presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro ricevette una chiamata dal presidente brasiliano che gli chiese di restituire subito il corpo di Ayrton per il funerale di Stato. Le autorità italiane si misero al lavoro, fecero l’autopsia ma rispettarono i tempi”. Nugnes ricorda le parole dell’ingegnere di pista Ascanelli e cesella: “Senna aveva una capacità di mantenere la concentrazione superiore a qualsiasi essere umano. Una qualità importante in pista e per sviluppare la macchina. Prima del debutto in Formula 1 aveva registrato i marchi “Ayrton” e “Senna”. Una volta smesso con le corse, sarebbe potuto diventare presidente del Brasile o avere un incarico all’Onu".
senna cover nugnes
Tra i retroscena del libro ci sono i "4 tentativi" della Ferrari di mettere sotto contratto il pilota brasiliano (l’ultimo dei quali di Montezemolo che lo ospitò a Bologna il mercoledì prima della tragedia), le “discutibili omissioni” di Adrian Newey, il progettista di quella Williams, oggi in uscita dalla Red Bull e le voci messe in giro forse dal suo connazionale Nelson Piquet sulla presunta omosessualità di Senna: “Nel paddock si narravano queste cose senza fondamento”, spiega Tarquini, “qualcuno raccontava che Ayrton frequentasse il suo massaggiatore ma a me sembrava solo invidia perché Ayrton aveva molto successo con le donne. In Australia tutti noi facemmo a gara per farci fare un autografo da Elle MacPherson, poi arrivò Senna e se la portò via…”
senna elle macpherson