1. SENZA CHIELLINI, RIUSCIRÀ LA JUVE A REGGERE L’URTO DELLA TRIMURTI NEYMAR-SUAREZ-MESSI?
Rabdo Man (ex Giancarlo Dotto) per Dagospia
BUFFON MESSI
Nel giorno in cui quel geniaccio di Berlusconi si sottrae alla marcatura a cane di Dudù e si mette nel taschino Mister Bee e i suoi quasi 500 milioni, rubando parte della scena e delle prime pagine all'Evento conclamato, la domanda è solo una: Dio Messi sta lucidando la sua scarpa sinistra alias lampada per tramortire tutta l'immane chiacchiera della vigilia e cioè il blatericcio dei se e dei ma, delle tattiche e delle formazioni?
chiellini in juve real
Per quanto mi spetta, non dedicherò una sola riga o una sola citazione all'impostura delle due esagitate marionette che stasera replicheranno il delirio di credersi artefici di qualcosa che non li riguarda.
Stasera a Berlino, la divinità uber alles e poi tutto il resto, che non è poco. Avendo perso la chance della notizia è cioè di Chiellini che morde Suarez, l'altro quesito s'impone: riuscirà la difesa juventina "depotenziata" (ultimo lemma virale da che Pallotta ha "depotenziato" Rudi Garcia) a reggere l'urto della trimurti più letale di ogni tempo? Senza Chiellini, dovrà essere Buffon a moltiplicare pani, guanti e pesci, nel nome di Ilaria e del suo orgoglio smisurato. Berlino suona bene dalle nostre parti, da nove anni in qua. Potrebbe non bastare.
suarez sbrana chiellini
2. LAUREE, CANTANTI E DIVORZIATI I RAGAZZI DI DUE SQUADRE UNICHE
Emanuela Audisio per “la Repubblica”
Foto di gruppo con Signora. Oggi a Berlino. Non quella che a Heinrich Böll nel ‘72 valse il Nobel della letteratura. Perché a suo modo anche una finale di Champions spiega e scrive di un paese e di un’identità europea che cambia stile. La Juve è sempre stata l’Italia tutta, soprattutto quella degli emigranti. Il Barcellona invece è una regione, la Catalogna, con molti fans adoranti che vivono all’estero. Stasera infatti al 17’14 dei due tempi (si commemora l’assedio della città nel 1714) molti dei suoi tifosi sventoleranno le bandiere catalane e canteranno l’inno «Independència». Per sottolineare che appunto il Barça non è la Spagna, né ci tiene a mischiarsi, anzi fa storia a sé.
MESSI SUAREZ NEYMAR
Se il Barcellona tende alla divisione, la Juve invece ha sempre spinto all’unità (nord, sud e isole). In questo sono diverse: una è militante, l’altra cerca di essere super partes. Per una volta gli evasori non sono made in Italy. Se conta anche essere buoni cittadini e non solo ottimi calciatori: Messi (argentino) ha avuto guai con il fisco, Neymar (brasiliano) è da ieri accusato di pesante evasione fiscale, insieme a Bartomeu, presidente del Barcellona, e al suo predecessore Rosell.
pirlo e agnelli almost kiss
Cattolici tutti i due paesi, ma nella lista dei divorziati vince la Juve. Parità sui titoli di studio: Chiellini (infortunato) e Iniesta sono i soli due laureati. Bel match anche tra i tatuati: abbondano nelle due formazioni, Vidal e Tevez sulla body art non si sono mai risparmiati. Nel confronto tra gli ammoniti la Juve svetta: 23 a 19. Argomento cibo e vino, coppia che tende a diventare triangolo quando ci sono di mezzo gli eroi del pallone. Si vede che le vigne ispirano geometrie e regia.
andrea pirlo con la coppa italia
Se Pirlo con Pratum Coller ha una sua avviata azienda vinicola, fuori Brescia, Iniesta, nel suo paese, Fuentealbilla, nella provincia di Albacete, si dedica a bianchi e rossi dal nome di Cuore Matto, tanto sui suoi piedi saggi non dubita nessuno. Dani Alves, quello che ridicolizzò il razzismo, mangiandosi di gusto la banana che gli avevano lanciato, quando non è impegnato a giocarsi le finali, si presenta con un suo amico che ha un’avviata azienda di catering a fare il dj e magari anche a cuocere braciole.
VIDAL
Mascherano invece al suo ristorante di carne argentina ha dato il nome di “Nueve Reinas” omaggio al film con l’attore Ricardo Darin, e ora ne ha aperto uno anche a Sant Cugat. Marchisio risponde con un locale-pizzeria a Chieri e Storari con un boutique- hotel in Sicilia.
Niente musica invece per Piqué, forse perché a casa di cantante ne basta una, soprattutto se si chiama Shakira, ma il difensore ha un’impresa di videogiochi che va benissimo tanto che perfino Bill Gates in Spagna si è voluto intrattenere sul suo business. Se non è una novità che il brasileiro Neymar è quello che negli spogliatoi, già dai tempi del Santos, guida le feste con balli e canti, e anche lì è dura fermarlo, De Ceglie nel 2013 ha rappato un singolo «Moving On» i cui proventi erano per una Onlus a favore dei bambini autistici.
tevez capocannoniere davanti a menez
Anche Alves è andato in sala-registrazione per aiutare a combattere con una canzone bulimia e anoressia. Altri argomenti seri: Iniesta e Piqué sull’autonomia alla Catalogna si sono schierati o almeno per un suo diritto a chiederla, mentre ai calciatori italiani si sa che quando chiedi cosa ne pensano della politica e magari cosa votano, dribblano meglio di Garrincha.
GERARD PIQUE\'
Animali: Morata e Marchisio ce l’hanno, il Barcellona va forte con i cani, Xavi ha un pastore tedesco, spiegando che in città fa caldo e che i gatti non si fanno portare fuori al guinzaglio. Fumo: Neymar e Buffon visti con sigaretta. Mentre quelli della Juve giocano a tennis, Luis Enrique (sì soprattutto lui) ma anche gli altri vanno pazzi per il paddle, una specie di tennis pelota.
SHAKIRA E GERARD PIQUET
Dieta: si sa che Messi ora è meno tondo e non vomita più grazie ad un nutrizionista italiano che gli ha tolto carne rossa e latticini. Pogba invece, beato lui, mangia di tutto e ama la pasta con il pesce. Sulla presenza cinematografica nessun Sorrentino (per ora) o Almodovar che chiami, ma Buffon ha fatto il giudice in L’allenatore del Pallone 2, anche se forse Del Piero era più spigliato.
POGBA
A Palloni d’Oro il Barcellona stravince 4 a 0, ma forse è meglio dire che sono tutti e solo di Messi, per il resto quanto a titoli mondiali e ad esperienza nelle Coppe se la giocano. Però in questo stadio e su questo prato Buffon, Pirlo e Barzagli sono saliti in cima al mondo, invece Leo è stato respinto e rimandato a casa.
BARZAGLI INIESTA
Se contano i ricordi e la memoria di un attimo immenso la felicità c’è, ma anche il dolore per i 39 morti dell’Heysel, giusto trenta anni fa in una sciagurata finale. La Juve ha più cicatrici, il Barcellona ha più reduci. E Berlino più storia. Ma è una foto di gruppo con finale dove nessuno è sfuocato.
CLAUDIO MARCHISIO