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    31 ORE PER DENUNCIARE IL FATTACCIO: LA VERSIONE DI GHEDINI – “SPINELLI NON CI SVELA CHE È SUCCESSO DURANTE LA NOTTE. LO RIVEDO DA SOLO IL GIORNO DOPO E FINALMENTE MI RACCONTA IL SEQUESTRO. GLI DICO: “BISOGNA ANDARE SUBITO IN PROCURA”. BERLUSCONI FA ALTRETTANTO. SPINELLI ESITA, È SOTTO SHOCK, VUOLE TORNARE A CASA. SOLO ALLORA SI CONVINCE E IO CHIAMO BRUTI LIBERATI” - “È UNA VICENDA SEMPLICE, SENZA DIETROLOGIE. UN SEQUESTRO VERO. UNO NON RISCHIA VENT’ANNI PER UNA MESSINSCENA”…


     
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    Liana Milella per "la Repubblica"

    spinellispinelli

    Un "finto" sequestro? Niccolò Ghedini, l'avvocato di Berlusconi, s'arrabbia subito: «Caspita, ma stiamo scherzando? Ma se hanno arrestato sei persone... E poi che interesse poteva avere il povero Spinelli a fingere un sequestro?».

    Già, Spinelli, quello che portava i soldi alle olgettine...
    «Un collaboratore stretto, che Berlusconi conosce da anni, era preoccupato per un amico».

    NICOLO GHEDININICOLO GHEDINI

    Proprio convinto che fosse un vero sequestro?
    «Ancora?! State ipotizzando che volevano indurlo a pagare comprando qualcosa di fasullo per poi sputtanarlo su un giornale compiacente? Mi dispiace proprio, ma non è così».

    E com'è invece?
    «È una vicenda semplice, senza dietrologie. Un sequestro vero. Uno non rischia vent'anni per una messinscena. Se vuoi fare il trappolone costruisci un finto dossier, glielo mandi, lo fai cadere nella rete, invece qui le carte non sono mai venute fuori».

    Berlusconi e GhediniBerlusconi e Ghedini

    Berlusconi che ha pensato?
    «Che era una vicenda stravagante ».

    Ha ipotizzato che le carte potessero essere vere?
    «No, mai, perché quando ha saputo i possibili contenuti ha subito detto che erano improbabili.

    Perché avete tenuto tutto segreto per oltre un giorno?
    «Io ho parlato la prima volta con Spinelli e ho capito che era sotto costrizione. L'ho detto a Berlusconi. Gli abbiamo chiesto di venire ad Arcore. Risponde che non può. Insistiamo. Ci vediamo tra le 12 e l'una. Non ci svela che è successo durante la notte. Lo rivedo da solo il giorno dopo e finalmente mi racconta il sequestro. Gli dico: "Bisogna andare subito in procura". Berlusconi fa altrettanto. Spinelli esita, è sotto shock, vuole tornare a casa. Solo allora si convince e io chiamo Bruti Liberati».

    LA BANDA DEL RAPIMENTO SPINELLI rre bigLA BANDA DEL RAPIMENTO SPINELLI rre big

    Non è singolare che Berlusconi possa essere destinatario di materiale per aggiustare un processo?
    «Truffatori e millantatori esistono. È usuale che nei grandi processi si facciano avanti le persone più disparate per ipotizzare soluzioni miracolose, nel caso Mills mi sono arrivate 500 mail con consigli su come vincere processo».

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    Questi non erano consigli ma carte...
    «Ma noi abbiamo subodorato subito la truffa».

     

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