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    “TOGLIERMI IL PASSAMONTAGNA? UN GESTO SPONTANEO. SE MI TOLGONO LA SCORTA COMBATTERÒ DA SOLO” – IL “CAPITANO ULTIMO” SERGIO DE CAPRIO: “L’ARMA DEI GENERALI MI RIPUGNA. IO SONO DELL’ARMA DELLE PICCOLE STAZIONI, DEI FIGLI DEL POPOLO. A SETTEMBRE IL CONSIGLIO DI STATO DECIDERÀ DEFINITIVAMENTE SE BAGARELLA È ANCORA PERICOLOSO PER ME OPPURE NO. NEL FRATTEMPO È VENUTO FUORI CHE NEL CARTEGGIO PER DECIDERE SE CONFERMARMI LA SCORTA NON CI SONO I VERBALI DEI COLLABORATORI CHE RACCONTANO DEI PIANI PER UCCIDERMI. E SA COSA FA L’AVVOCATURA DELLO STATO? DICE CHE SICCOME RIINA È MORTO IL PERICOLO NON ESISTE PIÙ. I VERBALI NON CI SONO QUINDI IL PERICOLO NON C’È…”


     
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    Estratto dell’articolo di Giusi Fasano per il “Corriere della Sera”

     

    SERGIO DE CAPRIO - CAPITANO ULTIMO SERGIO DE CAPRIO - CAPITANO ULTIMO

    Il Capitano Ultimo risponde con un filo di voce. «Sono stato operato alle corde vocali», dice. «Quindi deve accontentarsi di questo tono basso».

     

    Va bene. Del resto non sono le parole a riportarla sulla scena pubblica ma quel gesto, togliere il passamontagna...

    «Non era programmato. Mi è venuto spontaneo quando ho cominciato a parlare. Non è che la gente può votare una persona in maschera, hanno diritto di guardarmi in faccia.

    E come ho detto: è stato un gesto d’amore per il popolo, per continuare a servirlo con la stessa umiltà che ho avuto da carabiniere. […]».

    SERGIO DE CAPRIO - CAPITANO ULTIMO SERGIO DE CAPRIO - CAPITANO ULTIMO

     

    La mafia […] non dimentica e non perdona. Non ha paura che i mafiosi vedano questo gesto, questa candidatura, come una sfida?

    «Devo dire la verità, un po’ di preoccupazione ce l’ho. Per la mia famiglia soprattutto. A casa non mi dicono nulla ma so bene che sono preoccupati. […]».

     

    Lei oggi è un generale in congedo.

    «Sì, ma sono rimasto Capitano. Sono quello della squadra Crimor che catturò Totò Riina, gli altri gradi sono ridicoli. E le dirò di più: l’Arma dei generali mi ripugna, non mi appartiene. Io sono dell’Arma della gente, delle piccole stazioni, dei figli del popolo che ho a cuore e che abbraccio».

     

    Lei ha sempre la scorta, giusto?

    capitano ultimo senza maschera capitano ultimo senza maschera

    «Sì. Come sa è un argomento complicato ormai da sette anni. A settembre il Consiglio di Stato deciderà definitivamente se Bagarella è ancora pericoloso per me oppure no.

    Nel frattempo è venuto fuori che nel carteggio per decidere questa storia della scorta non ci sono i verbali dei collaboratori che raccontano dei piani per uccidermi. E sa cosa fa l’avvocatura dello Stato?».

     

    Cosa?

    «Dice che siccome Riina è morto il pericolo non esiste più. E quel che disse di me Provenzano? E il progetto di Bagarella per farmi fuori? Niente. I verbali non ci sono quindi il pericolo non c’è. E in questi sette anni avessi ricevuto una telefonata da un ministro, un prefetto...».

    sergio de caprio ULTIMO sergio de caprio ULTIMO

     

    Deluso da tutti quanti?

    «Beh, uno Stato che tratta così la vita di una persona...Dispiace. Ora il Consiglio di Stato ci dirà se Bagarella non è più un pericolo, ma se non lo è allora non ha senso tenerlo al 41 bis. E comunque posso dire una cosa?».

     

    Dica.

    «Se mi tolgono la scorta combatterò da solo. Del resto mi chiedo: ha senso avere una scorta contro il parere dei ministri dell’Interno che si sono susseguiti in questi anni e contro il parere del comandante dei carabinieri?».

     

    capitano ultimo senza maschera capitano ultimo senza maschera

    […] Ha ancora le sue aquile reali Wahir e Lacrima?

    «Certo. Sono sempre con loro in memoria del genocidio dei nativi americani e gli Apache delle bianche montagne».

     

    E adesso che ne farà del suo passamontagna?

    «Lo terrò sempre in tasca per ricordarmi da dove vengo […]».

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