GIORGIA MELONI - CARLO NORDIO - ILLUSTRAZIONE - IL FATTO QUOTIDIANO
1. ANCHE LA LEGA BLINDA LA RIFORMA NORDIO INCOGNITE SULLA VALUTAZIONE DI MATTARELLA
Estratto dell’articolo di Francesco Grignetti per “La Stampa”
Nell’aria risuona ancora il rombo dello scontro sulla giustizia, e già si profila una nuova settimana infuocata. Il ddl Nordio, con l’abolizione dell’abuso d’ufficio e l’interrogatorio obbligatorio prima dell’arresto, un passaggio particolarmente delicato con tutto quel che si è detto negli ultimi giorni, è alla firma del Capo dello Stato.
carlo nordio matteo salvini
Il Presidente della Repubblica, appena rientrato dalla missione in Sud America, si prenderà il tempo necessario per valutare tutti gli aspetti della riforma dopo che gli uffici tecnici del Colle gli avranno consegnato, forse entro la settimana, le valutazioni sul testo.
Eccetto la partecipazione ai funerali di Stato di Arnaldo Forlani, in programma a Roma, l’agenda del Quirinale per alcuni giorni non prevede altri appuntamenti ufficiali. Tempo prezioso, si ragiona in ambienti parlamentari, per valutare con calma gli sviluppi della situazione.
sergio mattarella centenario aeronautica
Dal Quirinale, insomma, per il momento c’è silenzio. Il che non significa che il Capo dello Stato non abbia seguito con particolare attenzione le polemiche di questi giorni, ma il Presidente durante la sua visita all’estero «non ha commentato pubblicamente né fatto valutazioni riservatamente con alcun interlocutore sulle vicende italiane», ribadiscono dal suo entourage. Sicuramente, Mattarella qualche giorno per la firma del testo della riforma se lo prenderà. Tempi e modi per far conoscere il suo pensiero non mancheranno.
Nel frattempo fonti di palazzo Chigi ribadiscono la linea di queste ultime ore: la riforma della giustizia andrà avanti, secondo il cronoprogramma previsto, ma senza infiammare ulteriormente (e inutilmente) gli animi. Tanto più che gli alleati si sono disciplinatamente allineati. […]
LEGA NORDIO - MEME BY EMANUELE CARLI
2. GIUSTIZIA, LA LEGA PUNTA I PIEDI “NO A RIFORME CONTRO QUALCUNO”
Estratto dell’articolo di L.Mi. per “la Repubblica”
«Non contro qualcuno». Tre parole della Lega sulla riforma della giustizia guastano la domenica della premier Giorgia Meloni. Dopo le fonti anonime di Chigi e via Arenula che minacciano le toghe con la separazione delle carriere a difesa di Delmastro e Santanché, arrivano i distinguo di Matteo Salvini e Giulia Bongiorno.
I loro nomi non ci sono, ma tutti sanno che senza il loro assenso, sulla giustizia non passerebbe mai nulla. E neppure i tempi sono casuali. Visto che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è tornato in Italia e sul suo tavolo si troverà proprio a dover controfirmare il disegno di legge Nordio […].
giulia bongiorno matteo salvini
Una nota strategica quella della Lega. Con tre punti fermi. Il primo: la riforma della giustizia «dovrà essere fatta all’insegna della rispettosa collaborazione, e non contro qualcuno». Il secondo: la riforma «deve rendere l’Italia più moderna e credibile anche a livello internazionale». Il terzo: «La riforma non dovrà essere contro qualcuno nel rigoroso rispetto delle prerogative costituzionali di ogni soggetto». Tra i soggetti, ovviamente, ci sono proprio i magistrati, oggetto invece di pesantissimi attacchi da parte del governo, con la minaccia di separare le carriere. Riforma da sempre invisa alla magistratura. E oggi in aperto contrasto con la Costituzione.
atonio tajani maurizio gasparri a villa taverna per la festa dell indipendenza usa
La Lega frena la durissima campagna di Chigi e Arenula contro le toghe che addirittura il vice presidente del Senato Maurizio Gasparri, per il secondo giorno, appoggia anche attaccando i magistrati con nomi e cognomi: «I vari Spataro, Nello Rossi, Albamonte, De Lucia pensano di essere non solo il potere giudiziario, in funzione o in quiescenza, ma anche il potere legislativo e il potere esecutivo. Sono atteggiamenti fuori dai confini della Costituzione ». E di seguito la minaccia: «Atteggiamenti che questo libero Parlamento non intende tollerare e non tollererà. È tempo di separare le carriere». È l’annuncio di una riforma in chiave punitiva.
È difficile pensare che Mattarella la pensi così. Una legislazione in chiave palesemente vendicativo non può che creare imbarazzo.
GIUSEPPE SANTALUCIA
[…] c’è soprattutto la soopressione dell’abuso d’ufficio. Alla Camera ecco in commissione Giustizia proprio la direttiva europea del 3 maggio sulla corruzione, sulla quale ogni Stato deve dare il suo parere. Entro il 26 luglio. E lì c’è proprio il nostro reato che Nordio vuole cancellare. Al G7 di Tokyo il ministro ha cercato di convince il commissario europeo per la Giustizia di Didier Reinders che l’Italia ha un codice penale molto articolato sui reati di corruzione e quindi gli eventuali delitti non resterebbero impuniti. Ma resta la contraddizione tra la direttiva europea che indica l’abuso d’ufficio come un reato da mantenere e l’Italia che vuole sopprimerlo. Contraddizione evidente anche per il Quirinale.